Elliott durante gli allenamenti
Ora il Paese sta prendendo in considerazione l'aggiunta di autismo alla lista, una patologia che è il risultato di alterazioni nel modo in cui il cervello elabora le informazioni che riceve. L'organismo governativo del Minnesota ha rilasciato una dichiarazione spiegando che il processo deve fare il suo corso, prima di commentare proposte specifiche. Un gruppo di esperti che si occupano di cannabis a livello medico riferirà sui benefici per la salute pubblica ed i possibili rischi.
Le prove che i cannabinoidi possono aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone affette da autismo fino ad ora sono state solo aneddotiche. Ma c’è un medico israeliano che sta lanciando il primo studio clinico sull’utilizzo di cannabis con bassi livelli di THC e alti di CBD nei bambini e nei ragazzi autistici.
Il dottor Adi Eran, a capo del gruppo di ricercatori, è in fase di ottenimento dei permessi da parte del ministero della Sanità per lo studio che coinvolgerà 120 individui autistici, maschi e femmine, di età compresa tra 4 e 30 anni.
Sul versante "prove aneddotiche", Elliott brilla. In un anno di somministrazione di cannabis per la sindrome di Tourette e il conseguente effetto sul suo autismo è riuscito ad integrarsi perfettamente a scuola riuscendo ad allenarsi nella squadra di corsa.
"Credo che valga la pena di lottare perché so che Elliott non è solo. So che ci sono altri bimbi affetti da autismo e per le loro famiglie dovrebbe essere un'opzione da provare", ha concluso la mamma di Elliott.
Oltre alla autismo, il dipartimento della Salute del Minnesota sta prendendo in considerazione patologie come l'artrite, la depressione, il diabete, l'insonnia ed la sindrome da stress post traumatico come condizioni che dovrebbero essere autorizzate ad essere trattate con la cannabis.
Redazione cannabisterapeutica.info