Riconosciuta l'efficacia dei cannabinoidi contro i sintomi di rigidità muscolare
Un recente studio clinico ha documentato in modo inequivocabile dal punto di vista scientifico l’efficacia dei cannabinoidi contro i sintomi di rigidità muscolare della sclerosi multipla. La ricerca è stata presentata al congresso congiunto ACTRIMS/ECTRIMS, tenuto a Boston nel settembre 2014. Questo congresso sulla sclerosi multipla è organizzato ogni anno dalle organizzazioni americane ed europee per lo studio della malattia, le Americas and European Committees for Treatment and Research in Multiple Sclerosis.
Lo studio è stato compiuto dai ricercatori dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano, rappresentati al convegno ACTRIMS/ECTRIMS dalla dottoressa Letizia Leocani (nella foto sotto). L’importanza di questa ricerca è motivata da una nuova metodologia di analisi che verifica il rilassamento muscolare in modo indipendente dalle sensazioni personali. Il farmaco utilizzato per i test è il Sativex in forma spray orale, alternato al placebo per 43 partecipanti risultati in precedenza negativi al THC. I parametri clinici e neurofisiologici sono stati rilevati prima e dopo le somministrazioni con test MAS, di dolore e spasticità, di camminata, fatica e infine con stimolazione magnetica transcranica.
La nuova scala di misurazione definita dai neurologi dell’Ospedale San Raffaele per valutare la rigidità degli arti inferiori ha permesso di documentare in modo oggettivo gli effetti del Sativex per questa specifica condizione. In precedenza gli effetti terapeutici venivano stimati principalmente sulla base di osservazioni dei medici e dichiarazioni dei pazienti. Questo farmaco non è ancora autorizzato negli Stati Uniti, ma alcuni medici partecipanti al convegno di Boston hanno rilevato che esistono altri preparati di cannabinoidi con effetti sulla spasticità equivalenti allo spray orale Sativex.
In Italia attualmente il Sativex è autorizzato solamente per il trattamento di spasmi e medie e gravi rigidità muscolari derivate dalla sclerosi multipla nei pazienti che non hanno trovato beneficio da altri medicinali antispastici. Nella presentazione dei risultati al convegno, Letizia Leocani ha sottolineato come questo studio dimostri per la prima volta con metodi scientifici replicabili la riduzione effettiva della spasticità derivata dall’assunzione di cannabinoidi. A questa ricerca italiana è possibile affiancare uno studio tedesco effettuato nello stesso periodo utilizzando simulatori di autoveicoli e una metodologia di valutazione delle condizioni invalidanti. I ricercatori non hanno rilevato impatti negativi sulla capacità di guida dei pazienti affetti da sclerosi multipla ai quali è stato somministrato Sativex per via orale.