Un altra storia che arriva dall’America e che parla di cancro e di estratto di cannabis. Questa è stata raccontata più di anno fa direttamente dallo stesso dottore, incredulo per i risultati che questo tipo di cura ha avuto sul tumore cerebrale di un un bimbo di 8 mesi, giudicato inoperabile.
Oggi è lo stesso Rick Simpson, famoso attivista che dopo aver sperimentato su sé stesso i benefici dell’estratto di cannabis nei confronti del cancro porta avanti la sua battaglia insieme alla fondazione Phoenix Tears, che, con una foto riproposta sul web dai suoi collaboratori, chiede che questa storia venga raccontata e diffusa.
Proprio in questi giorni un gruppo di attivisti sta raccogliendo i fondi per realizzare un documentario che racconti la storia di 5 pazienti affetti da diversi tipi di cancro che hanno scelto di provare l’estratto di cannabis come possibile cura, oggi che sono sempre di più gli studi scientifici che dimostrano come sia il THC, componente psicoattivo della cannabis, sia il CBD, sono in grado di uccidere le cellule tumorali senza causare nessun effetto collaterale significativo per il nostro organismo. E inoltre, nei mesi scorsi, è stato avviato il primo studio scientifico per studiare i cannabinoidi “come un potenziale trattamento per il glioblastoma multiforme”, una forma aggressiva di cancro al cervello.
Era la fine del 2012 quando un padre ha scelto di provare a curare il tumore al cervello del proprio bimbo di 8 mesi tramite l’estratto di cannabis.
Ed è William Courtney (nella foto), il dottore che l’ha avuto in cura, ad aver raccontato all’Huffington Post come: “Ero scettico rispetto a questo trattamento fino a 5 o 6 anni fa. Ma dopo due mesi di somministrazione al bambino (tramite il ciuccio, due volte al giorno e aumentando nel tempo il dosaggio) di un estratto particolarmente ricco di CBD, il tumore si era talmente ridotto che i pediatri specialisti in oncologia gli diedero il permesso di continuare a non effettuare le terapie tradizionali”.
Il dottore ha continuato a spiegare come il tumore “dopo 2 mesi era decisamente ridotto, dopo 4 fosse quasi scomparso e dopo 8 era stata ripristinata la normale struttura del cervello”.
Il successo secondo il dottore è della terapia con estratto di cannabis che: “Ha permesso al bambino di non subire i danni a lungo termine di alte dosi di chemioterapia o radiazioni. Ora il bimbo è stato soprannominato come “miracle baby”, ma credo che questo sia il primo approccio da seguire per tutti i bambini prima di sottoporli a qualsiasi tipo di cura che possa avere tremendi effetti a lungo termine”.
Redazione Cannabisterapeutica.info