Test personalizzati con i cannabinoidi per i pazienti affetti da cancro: è l'annuncio di Cannabics Pharmaceuticals, un'azienda pubblica americana che ha annunciato di rendere il servizio disponibile a partire da marzo 2017.
I test diagnostici saranno basati su biopsie liquide di pazienti affetti da qualsiasi tipo di cancro. Da ciò che ha spiegato l'azienda: "Il test utilizza la tecnologia CTC che raccoglie le cellule tumorali dai campioni di sangue dei pazienti e mette alla prova la loro sensibilità ai cannabinoidi accanto a trattamenti convenzionali come la chemioterapia".
Secondo Cannabics Pharmaceuticals :"I risultati consentiranno ai medici di prendere decisioni più consapevoli, fornendo dati personalizzati del paziente come elementi di prova dei trattamenti medici disponibili". Secondo il dottor Eyal Ballan di Cannabics Pharmaceuticals: "La nostra visione è quella di abbracciare le proprietà medicinali naturali della cannabis utilizzando la diversità dei composti attivi per la lotta contro il cancro nella sua manifestazione in ogni singolo paziente".
Attraverso una collaborazione esclusiva con Cancer Hope Israel, centro specializzato nel fornire un controllo completo dell'efficacia della chemioterapia e di farmaci biologici innovativi, Cannabics fornirà i propri farmaci a base di cannabis per valutarne le proprietà anti-tumorali.
La commercializzazione inizierà nel marzo 2017, con le biopsie liquide dei primi 10 pazienti che saranno analizzate con questa tecnologia. La società prevede di rendere questo servizio a disposizione dei pazienti affetti da cancro in Canada, Europa e negli Stati Uniti, ai sensi della normativa sulla cannabis medica in ogni Paese e Stato, entro la fine dell'anno. Secondo Itamar Borochov, CEO di Cannabics Pharmaceuticals: "Siamo la prima azienda al mondo ad offrire ai pazienti oncologici una diagnostica personalizzata sui cannabinoidi anti-tumorali. Siamo entusiasti di essere dei pionieri nell'analisi della cannabis e dei trattamenti personalizzati contro il cancro".
In ambito scientifico sono stati realizzati diversi studi scientifici, in vitro e su cavie animali, sulle potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano, “i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non aver risposto al THC almeno sotto il profilo dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà, realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la capacità anti-cancro di questo agente.
Mario Catania