Studio longitudinale su gemelli: "Non ci sono prove che la cannabis abbassi il QI"

Studio longitudinale su gemelli: "Non ci sono prove che la cannabis abbassi il QI"

cannabis quoziente intellettivoAlcuni studi in passato avevano sostenuto che un uso cronico di cannabis in età adolescenziale possano danneggiare lo sviluppo del cervello, arrivando a sostenere che possano portare ad un abbassamento del quoziente intellettivo. In molti casi sono poi stati smentiti da altri studi che gli hanno fatto le pulci, andando a verificare ad esempio le metodologie usate o i fattori cosiddetti confondenti. Ad ogni modo l'opinione degli esperti è che ad oggi non ci siano prove sufficienti per poter dire che la cannabis causi danni cerebrali, o possa favorire l'insorgenza di psicosi. A dirla tutta ad oggi ci sono diversi studi che analizzano le potenzialità dei cannabinoidi, THC compreso, come neuroprotettori. Il THC può proteggere le cellule cerebrali dai danni causati ad esempio da infiammazione e stress ossidativo. Gli scienziati hanno anche dimostrato che il THC può favorire la crescita di nuove cellule cerebrali attraverso un processo noto come neurogenesi. Questo effetto è stato scoperto nel 2005 dai ricercatori della University of Saskatchewan.

Secondo Nicholas Jackson della University of Southern California di Los Angeles, autore principale di un nuovo studio in materia, un modo "forte" per affrontare tali preoccupazioni è quello di studiare i gemelli identici, che condividono i geni e l'educazione. Nel nuovo studio pubblicato su Pnas, lui ei suoi colleghi hanno esaminato 789 coppie di gemelli adolescenti da due studi longitudinali in corso, uno in California e l'altro nel Minnesota, che hanno iniziato ad essere seguiti in un'età compresa tra i 9 e gli 11 anni. Nel corso di 10 anni, la squadra ha fatto compilare loro cinque test di intelligenza e indagini sull'utilizzo di cannabis. Hanno anche chiesto di specificare l'eventuale uso di altre sostanze come analgesici, oppioidi, cocaina o bibite energetiche.

"Si tratta di uno studio molto ben condotto e una gradita aggiunta alla letteratura scientifica", afferma Valerie Curran, psicofarmacologa presso l'University College di Londra. Lei e i suoi colleghi hanno raggiunto "sostanzialmente alle stesse conclusioni" in uno studio separato, non eseguito su gemelli, che ha coinvolto più di 2mila adolescenti britannici ed è stato pubblicato all'inizio di questo mese sul Journal of Psychopharmacology.

Da quello che racconta Science, nello studio realizzato sui gemelli, è stato evidenziato come i consumatori di cannabis abbiano perso circa quattro punti di QI nel corso dello studio. Ma i loro fratelli gemelli astinenti hanno mostrato un modello simile di declino, "suggerendo che la perdita di nitidezza mentale sia dovuta a qualcosa di diverso dalla cannabis", spiega Jackson. "I nostri risultati ci portano a credere che questo 'qualcos'altro' sia legato all'ambiente condiviso dei gemelli, che includerebbe casa, scuola e coetanei".

Secondo George Patton, epidemiologo psichiatrico presso l'Università di Melbourne in Australia, nello studio non viene comunque dimostrato che un uso cronico di cannabis, specialmente ad alti livelli di THC, sia sicuro per gli adolescenti. "La mia sensazione è che questo studio non sia abbastanza per allontanare le preoccupazioni sugli effetti del consumo di cannabis pesante in età precoce", spiega.

Secondo Jackson, "anche se ci sono prove emergenti che la cannabis non intaccchi il QI, questo non significa che l'uso pesante durante l'adolescenza non comporti problemi". Altri aspetti del funzionamento quotidiano potrebbero essere influenzati, dice, aggiungendo che: "abbiamo un disperato bisogno di ulteriori ricerche sugli effetti che la cannabis ha sul cervello".

Il modo migliore per studiare gli effetti cognitivi della cannabis "potrebbe essere quella di somministrare la sostanza alle persone e vedere come durata, frequenza e dose di assunzione colpiscano il cervello", spiega Jackson, puntualizzando però che: "Purtroppo in America questi tipi di studi sono quasi impossibili da realizzare a causa di restrizioni federali".

Redazione cannabisterapeutica.info

26 gennaio 2016
Altro da leggere
AttenzioneLe informazioni su questo sito sono presentate a solo scopo informativo, non possono costituire in alcun caso la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Pertanto non possono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente o la visita specialistica. Leggi il Disclaimer