Rita Bernardini, sergretario del partito dei Radicali, ha annunciato che il prossimo 29 gennaio distribuirà cannabis "a malati che potrebbero trarne molto giovamento". L'occasione è stata il giorno di chiusura del VII congresso dell'associazione radicale "Certi diritti".
La cannabis proviene dalle piante che la donna aveva deciso di custodire per i malati di LapianTiamo, primo Cannabis Social Club in Italiafondato da Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri, entrambi malati di sclerosi multipla che utilizzano la cannabis come farmaco e hanno deciso di autocoltivarla.
Ricordando che coltivazione e la cessione di cannabis in Italia sono un reato, sarà un gesto fatto per attirare l'attenzione sul diritto dei pazienti. Nonostante in alcune Regionisia stato legalizzato l’utilizzo di cannabis a livello terapeutico, in Italia la situazione per i pazienticontinua infatti ad essere difficile. Non potendo coltivare la pianta nel nostro Paese, come chiesto a più riprese da varie associazioni, il farmaco viene importato dall’estero, con costi,secondo Aduc.ittriplicati da settembre (da 7 a 35 euro al grammo),impossibili da sostenereper la maggior parte dei pazienti. Pochi i medici che oggi sono disposti a prescrivere il farmaco e poco chiare le normative a disposizione. Insomma, nonostante i passi avanti di molti Stati europei e non, da noi la cannabis in medicina continua ad essere un tabù.
"E' il prodotto delle 18 piante che avevamo affidato alle amorevoli cure di Rita - spiega Andrea Trisciuoglio - per distribuire quel poco che abbiamo raccolto. E' un gesto simbolico ma che speriamo abbia presto un risvolto concreto".
Andrea ha infatti spiegato come l'assessore al Welfare Elena Gentile abbia preso l'impegno "di presentare una legge che permetta ai Cannabis Social Club di coltivare la cannabis. Nel caso venisse approvata partiremmo con la semina già a febbraio. Potremmo fare da apripista in Italia e non è un progetto campato in aria. Durante gli anni abbiamo mantenuto aperto il dialogo con le istituzioni: abbiamo l'appoggio del sindaco e anche quello del presidente Nichi Vendola, che abbiamo incontrato di recente e incontreremo di nuovo. In base al business plan che abbiamo fatto sviluppare potremmo arrivare a produrre cannabis per i pazienti iscritti al costo di 0,64 euro al grammo. Meno dell'euro che costa in Uruguay e infinitamente meno di quello che costa oggi importarla dall'estero. Speriamo che l'attesa stia per finire".
Mario Catania per Cannabisterapeutica.info