Un'indagine della polizia contro uno dei più importanti ricercatori che si occupano di cannabis in Brasile ha acceso un'ondata di proteste tra gli scienziati. Secondo la loro opinione la decisione delle autorità dello stato di São Paulo minaccia la libertà di ricerca in un momento in cui la scienza nel paese affronta gravi problemi a causa di enormi tagli al budget.
Il 21 febbraio la polizia ha interrogato Elisaldo Carlini, 87 anni, professore in pensione di psicofarmacologia presso l'Università Federale di San Paolo, accusandolo di istigazione a delinquere per ciò che riguarda i reati relativi alle sostanze stupefacenti.
Ad oggi le indagini sono ancora in corso e non sono stati fatti particolari addebiti al professore. Secondo i documenti di Rosemary Porcelli da Silva, il pubblico ministero dello stato di San Paolo che ha chiesto l'apertura del caso contro Carlini, ci sarebbero "in teoria forti indizi di istigazione" in un simposio sulla cannabis che ha organizzato a maggio dell'anno scorso.
Il timore degli scienziati è quello che si crei un clima di caccia alle streghe che potrebbe rendere problematica la ricerca scientifica sulla cannabis in un momento in cui in tutto il mondo si assiste ad aperture ed investimenti per indagare le proprietà mediche e terapeutiche della pianta e dei suoi derivati.
Redazione di cannabisterapeutica.info