"Il comitato è nato perché in Lombardia manca ancora una legge regionale per ciò che riguarda i farmaci a base di cannabis e sono diverse le Regioni italiane che hanno ormai approvato una legislazione in merito", spiega il segretario dei Radicali Milano Claudio Barazzetta a cannabisterapeutica.info spiegando che: "Noi come altri ci siamo ispirati alla legislazione della regione Abruzzo che è quella più completa. Il Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia nasce con l'intento di raccogliere 5mila firme e proporre in Consiglio Regionale una proposta di legge di iniziativa popolare in modo che il Consiglio Regionale sia così vincolato alla discussione".
In realtà c'è già una proposta di legge del Movimento 5 Stelle e di recente, dopo il primo sì del Consiglio regionale c'è stata un'apertura anche dal presidente Maroni, che ha però sottolineato come la legge prevederà la sperimentazione di farmaci a base di cannabis negli ospedali lombardi, ma non la prescrizione a domicilio come succede invece ad esempio in Toscana e in Puglia. “L’abbiamo limitata all’uso terapeutico e alla fornitura negli ospedali. Chi meglio del medico sa se serve o no serve. A casa, a domicilio era un’altra cosa. Così negli ospedali va bene: i nostri ospedali sono un’eccellenza europea, quindi qualunque sperimentazione va bene”.
Parole che hanno messo sull'attenti diversi gruppi di attivisti, cittadini e politici che, sapendo che quasi mai i tempi di attesa di un malato coincidono con quelli della politica, si sono attivati per fare in modo che si arrivi presto all'approvazione di un testo di legge chiaro ed utile per tutti. Ne abbiamo parlato con Claudio Barazzetta, segretario dell'associazione Enzo Tortora - Radicali Milano, che insieme all'associazione Coscioni, ai Radicali Italiani e a Possibile di Giuseppe Civati, hanno dato vita al comitato.
Una proposta di legge del M5S in questo senso è stata depositata un anno e mezzo fa, è corretto?
Sì, forse anche di più e si tratta di una proposta completa e condivisibile. L'unica fattispecie è che preveda l'approvvigionamento del farmaco esclusivamente in ospedale e dispensato dalla farmacia ospedaliera. Abbiamo semplicemente corretto delle piccolezze come questa per facilitare l'accesso al farmaco.
Il farmaco sarebbe quindi disponibile nelle farmacie galeniche e gratuito per i pazienti?
Ci si approvvigionerebbe dalle farmacie galeniche come già accade oggi, con il vantaggio appunto che sia a carico del Servizio Sanitario Regionale ed è uno dei punti fondamentali: se il farmaco arriva a costare al malato anche 70 euro al grammo, non è conveniente per nessuno. Vogliamo semplicemente accelerare il diritto alla salute del cittadino.
La raccolta delle firme è già iniziata?
La raccolta è iniziata a metà agosto, siamo già a più di 1000 firme raccolte in 3 settimane e ci sono sei mesi di tempo dalla data di vidimazione dei moduli che è avvenuta il 30 luglio, quindi abbiamo tempo fino al 30 gennaio 2016 per la consegna delle firme. Non si può firmare in internet perché per tutte le proposte di legge di iniziativa popolare c'è bisogno della firma autografa. Tutti i posti in cui si può firmare sono presenti sul sito internet nella sezione dove firmare. Organizziamo banchetti in giro per la Lombardia quasi tutti i week end e anche Possibile, fondato da Filippo Civati ha aderito alla campagna. Un altro passo importante, visto che non possiamo arrivare dappertutto, è stato quello di distribuire i moduli in quasi tutti i comuni superiori ai 20mila abitanti; quindi il cittadino lombardo che per vari motivi non potesse firmare, può andare tranquillamente in comune a sottoscrivere la proposta di legge.
Ricordiamo che, al di là delle leggi regionali, la cannabis è ottenibile a pagamento, con ricetta bianca non ripetibile, da qualsiasi medico iscritto all'ordine in tutta Italia. In alcune Regioni come Puglia e Toscana, dove si è legiferato in materia, il vantaggio è che, oltre a dare indicazioni normative, la prescrizione è a carico del Sistema Sanitario Regionale e quindi gratuita per il paziente. Per i pazienti che vivono in regioni in cui la cannabis rimane a pagamento, resta l'opzione dell'importazione dall'estero che comporta numerosi passaggi burocratici (compilazione del modulo di importazione da parte del medico, consegna alla farmacia territoriale o ospedaliera, richiesta di “nulla osta” per l’importazione al ministero della Salute, acquisto direttamente dal Ministero della salute olandese), ma riesce a fornire al paziente il farmaco con un costo variabile dai 9 ai 15 euro al grammo, dipende dalle quantità, senza nessun aggravio ulteriore rispetto a quello che è il prezzo di vendita da parte del ministero olandese, eccetto le spese di spedizione. Lo svantaggio è che questa operazione è possibile solo per richieste di massimo 90 giorni, poi va ripetuto il procedimento.
Mario Catania