Discussione su approcci alternativi nel trattamento della sclerosi multipla
Nelle nuove linee guida dell'American Academy of Neurology si discute di varie approcci considerati alternativi alla medicina ufficiale nel trattamento della sclerosi multipla. Nella lista dei pochi che secondo gli studiosi potrebbero essere ritenuti efficaci, la cannabis è descritta come il farmaco con il più alto potenziale.
L'indagine, pubblicata su Neurology, ha preso in considerazione 2.608 ricerche per arrivare ad affermare che alcuni tipi di cannabis terapeutica (per via orale, in pillole o spray), "siano in grado di attenuare sintomi della grave patologia che vanno dalla spasticità muscolare ai dolori, per arrivare all'incontinenza urinaria". Lo ha spiegato il dottor Pushpa Narayanaswami, professore di neurologia presso la Harvard Medical school e autore dello studio, sottolineando che: "Volevamo capire a che punto fosse la letteratura scientifica sul tema per poter aiutare al meglio dottori e pazienti".
"A utilizzare le diverse terapie complementari è il 33-80% delle persone con sclerosi multipla, soprattutto donne e con livelli d'istruzione più elevati - ha puntualizzato Vijayshree Yadav, autore della ricerca e componente dell'American Academy of Neurology - ma i pazienti dovrebbero comunicare ai loro medici se e quali terapie alternative stanno assumendo o pensano di seguire". La maggior parte delle evidenze scientifiche proviene da studi effettuati su pillole a base di cannabis e spray orali e non ci sono abbastanza dati clinici disponibili per determinare se fumare marijuana possa essere utile o meno, notano gli autori.
Verso la fine del 2013 alcuni ricercatori della Tel Aviv University hanno scoperto che alcuni composti chimici che si trovano nella marijuana potrebbero contribuire a trattare la sclerosi multipla. Come si legge sulla rivista Journal of Neuroimmune Pharmacology, gli scienziati hanno dimostrato che alcune sostanze della marijuana potrebbero prevenire l’infiammazione nel cervello e nel midollo spinale.
Intanto il Sativex, farmaco orale a base di cannabis disponibile anche in Italia per combattere la spasticità muscolare dovuta alla malattia, nonostante le polemiche - in Italia e non - a causa dell'alto costo, è stato approvato in 24 Paesi e in un recente studio scientifico è stato definito come "una buona alternativa ai trattamenti standard in quanto migliora la spasticità nella sclerosi multipla refrattaria ed ha un profilo di tossicità accettabile"; e in un altro studiosi spiega che: "Nel dolore neuropatico periferico, l’estratto di cannabis Sativex può causare miglioramenti clinicamente importanti nel dolore e nella qualità del sonno".