Un recentissimo studio condotto dall’ Università di Bonn fornisce nuovi dati a conferma dell’azione inibitoria del THC nei confronti del melanoma. La ricerca è stata condotta nel Laboratory of Experimental Dermatology del Dipartimento di Dermatologia dell’Università tedesca, ed è stata pubblicata su Life Science e dal National Institute of Health americano.
Sono già ampiamente noti gli effetti di apoptosi e di inibizione dell’angiogenesi nei tumori della pelle a seguito di somministrazione di cannabinoidi. Le dimostrazioni sono arrivate da esperimenti in provetta e su cavie, e sono confermate da un’abbondante aneddotica con numerose storie di successo dei pazienti. Una discussione scientifica riguarda però l’ipotesi che l’azione modulatrice dei cannabinoidi sul sistema immunitario potrebbe ridurre la stessa attività antitumoraledi THC e CBD.
Nella ricerca la crescita tumorale è stata indotta chimicamente. Ottenute cavie con melanomi, fibrosarcomi e papillomi, i ricercatori hanno esaminato gli effetti del THC su cellule di topi “normali” e poi di topi privati dei recettori cannabinoidi CB1 e CB2. In questo modo hanno potuto valutare sia l’azione del THC, sia il ruolo del sistema endocannabinoide nella genesi e nell’eventuale apoptosi delle cellule cancerose.
I risultati in vivo hanno evidenziato una significativa azione inibitoria del THC sullo sviluppo dei melanomi HCmel12 sia nei topi con recettoricannabinoidi, sia in quelli impossibilitati a esprimere risposte biochimiche su CB1 e CB2. Le conclusioni dei ricercatori confermano il ruolo dei cannabinoidi per il trattamento del melanoma e i risultati dello studio non indicano ruoli del sistema endocannabinoide nella genesi dei tumori alla pelle, dei quali il melanoma è la forma più pericolosa. Lo studio si intitola “Differential role of cannabinoids in the pathogenesis of skin cancer” ed è consultabile su Pubmed in questa pagina.
Stefano Mariani