Le ultime ricerche confermano una notevole efficacia dei cannabinoidi contro la malattia o morbo di Crohn, un’infiammazione cronica e ancora poco conosciuta dell’apparato digerente che affligge 500mila persone nei soli Stati Uniti e Canada. I ricercatori dell’Institute of Experimental and Clinical Pharmacology della Medical University of Graz, in Austria, hanno proseguito le ricerche a partire da un precedente studio del 2013. Lo studio dimostrava la piena efficacia del THC contro la malattia di Crohn in un periodo di test della durata di otto settimane per 10 pazienti su 11. La nuova ricerca dei ricercatori austriaci ha per titolo “Cannabis Finds Its Way into Treatment of Crohn's Disease”.
La cannabis viene utilizzata da molti secoli contro i disturbi gastrointestinali ma solo negli ultimi dieci anni la ricerca moderna è ripartita con esperimenti su diversi tipi di infiammazioni e coliti ulcerose. Lo studio svolto dall’Università di Graz conferma, con dati scientifici, le numerose testimonianze dei pazienti affetti dal morbo di Crohn che hanno sperimentato la cannabis per alleviare dolore, diarrea, ipersecrezione e crampi muscolari causati da questa patologia autoimmune. Quest’ultima ricerca rileva anche un contributo al ripristino del tessuto epiteliale danneggiato.
I ricercatori rilevano come la varietà Sativa sia la più idonea al trattamento della malattia di Crohn e sottolineano che il 90% dei pazienti che non rispondevano alle cure tradizionali con steroidi e IBD, traevano invece giovamento dal THC. Nello studio si avverte infine che i meccanismi con cui la cannabis agisce a livello centrale e periferico sui sintomi di questa patologia non sono del tutto chiari e richiedono ulteriori ricerche.
Gli ultimi risultati scientifici si sommano allo scalpore suscitato dal caso di Shona Banda, la giovane donna americana che ha sconfitto una grave forma del morbo di Crohn con la cannabis. Shona Banda è stata sottoposta dal 2004 a diversi trattamenti senza alcun risultato, fino al punto di essere considerata in fase terminale. Il suo intestino non era più in grado di ricevere nutrienti ed era immobilizzata nel letto. Convinta dal documentario “Run from the Cure” sul metodo Rick Simpson a tentare una terapia con cannabis, ha immediatamente migliorato la propria condizione e oggi conduce una vita normale. In questa intervista e in quest’altra si può vedere e ascoltare la sua testimonianza. Shona Banda ha recentemente pubblicato un libro dove racconta la sua esperienza nella cura con il metodo Simpson. Il titolo è Live free or Die.
Stefano Mariani