In Gran Bretagna è legale utilizzare trattamenti terapeutici a base di cannabisda novembre 2018, dopo che due madri di pazienti affetti da epilessia hanno portato visibilità alla loro battaglia per la legalizzazione.
Gli sviluppi recenti della Gran Bretagna in materia di cannabis terapeutica
Le due donne hanno infatti dichiarato di somministrare ai loro figli illegalmente cannabis acquistata all'estero, decise a non rinunciare ai grandi benefici che questa apporta alla salute dei due bambini. Le loro azioni hanno spinto il governo a rivedere la posizione sull'utilizzo dei farmaci derivati dalla cannabis. La decisione conclusiva è stata quella di legalizzare alcuni farmaci derivati dalla cannabis. Seppur con linee guida di accesso ancora molto rigide, la decisione si iscrive nella prospettiva di accogliere le ormai tante evidenze scientifiche dei benefici terapeutici di questa pianta. I pazienti ammessi ai trattamenti vengono quindi esaminati per l'ammissione secondo i precisi criteri che seguono le linee guida pubblicate dai servizi sanitari nazionali.
Le linee guida
Le linee guida per l'accesso ai trattamenti sono rigide come si può ben vedere:
- laddove vi sia una chiara evidenza di beneficio derivante dall'utilizzo della cannabis
- qualora i medicinali autorizzati non abbiano portato a risultati soddisfacenti
- una volta siano state esaurite le opzioni di trattamento stabilite
Questi protocolli d'altra parte saranno applicati a singoli casi clinici che approfondiranno le competenze messe in campo in questa selezione. Inoltre si apre, dopo la legalizzazione, la necessità di garantire la disponibilità continuativa di questi farmaci. Ma non è tardata una prima e concreta risposta a queste esigenze di adattamento alla nuova legislazione. A marzo 2019 è nata infatti a Manchester la prima casa di cura dedicata alla cannabis terapeutica. Sono previste già due nuove aperture entro questa primavera a Londra e Birmingham.
La prima casa di cura dedicata alla cannabis terapeutica
Nonostante quindi in Gran Bretagna sia possibile curarsi legalmente con la cannabis terapeutica solo dalla fine dello scorso anno, è già stata inaugurata la prima casa di cura dedicata ai trattamenti a base di cannabis per diverse patologie. I pazienti che potranno accedervi sono afflitti infatti da dolore cronico, epilessia, morbo di Alzheimer e Parkinson , problemi psichiatrici tra cui depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico.
Fino ad ora solo 4 pazienti hanno ricevuto l'approvazione all'utilizzo della cannabis, proprio per via della rigidità delle regole di accesso. D'altra parte le cliniche potranno coadiuvare i pazienti in questo periodo di transizione, oltre a garantire la continuità nei trattamenti: è il professor Barnes, direttore delle cliniche, ad affermarlo ribadendo l'importanza della nascita di questi presidi.
Questa evoluzione ci dimostra quanta attenzione stia riservando la comunità medica inglese al settore. È la risposta importante per moltissimi pazienti la cui vita, ora gravemente compromessa, potrebbe migliorare molto in termini di miglioramento clinico e qualità di vita.
La risposta inglese alle due problematiche attuali più importanti del settore della cannabis terapeutica, l'accesso alle cure e la continuità dei trattamenti, deve sicuramente illuminare le scelte che anche qui in Italia si impongono con sempre più urgenza per un pubblico di pazienti che cresce ogni anno.
Romana De Micheli