L’uso di cannabis potrebbe essere associato a un minor rischio di carcinoma epatocellulare, un tipo di tumore che colpisce il fegato e che è attualmente considerato il quarto tipo di cancro per mortalità. Ecco lo studio e i risultati dell’analisi.
Il carcinoma epatocellulare, un tipo di cancro al fegato
Il carcinoma epatocellulare (noto in inglese come hepatocellular carcinoma o HCC) è, a livello globale, il quarto tumore per mortalità, il secondo più letale dopo quello al pancreas e il sesto in termini di incidenza. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inoltre, l’incidenza dell’HCC è in crescita, portando a ipotizzare oltre 1 milione di morti entro il 2030; negli Stati Uniti, in particolare, il tasso di morte per cancro al fegato è aumentato del 43% tra il 2000 e il 2016.
Questo tipo di tumore si sviluppa prevalentemente in organi cirrotici e in pazienti affetti da epatite B o C, con una maggiore diffusione tra i 50 e i 60 anni e tra gli individui di sesso maschile (il rapporto tra uomini e donne è stato calcolato di 4 a 1). Attualmente, i trattamenti sono applicabili solo nelle prime fasi dello sviluppo del tumore e prevedono prevalentemente la rimozione parziale dell’organo, il trapianto o cicli di chemioterapia.
Da alcuni anni, però, nel mondo dei trattamenti antitumorali i riflettori sono puntati sul cannabidiolo (CBD), la principale componente non psicoattiva della cannabis, ed è per questo motivo che un gruppo di ricercatori ha cercato di utilizzare il più grande database medico disponibile per analizzare la relazione tra l'uso di Cannabis e il suo possibile effetto sui pazienti affetti da HCC.
Tassi più bassi di carcinoma epatocellulare osservati tra i consumatori di cannabis: lo studio
Lo studio, intitolato “Lower Rates of Hepatocellular Carcinoma Observed Among Cannabis Users: A Population-Based Study” e disponibile su Cureus, è stato condotto da un team di ricercatori di alcune delle principali istituzioni scientifiche di Cleveland, Washington DC, Springfield e Phoenix.
Per realizzarlo è stato utilizzato il National Inpatient Sampling (NIS), un database disponibile pubblicamente e contenente i dati di circa 8 milioni di ricoveri ospedalieri. Per lo studio sono stati selezionati tutti i pazienti ricoverati dal 2002 al 2014, con particolare attenzione per quelli che erano stati segnalati come consumatori di cannabis o per una diagnosi di carcinoma epatocellulare. In totale sono emersi oltre 100 milioni di profili (101.231.036), di cui solo 996.290 (1%) consumatori di cannabis; i restanti 100.234.746 (99%) sono stati inseriti in un gruppo di controllo. I ricercatori hanno inoltre identificato 111.040 (0,1%) pazienti con carcinoma epatocellulare, di cui 734 (0,7%) consumatori di cannabis.
Selezionati i profili, i ricercatori si sono concentrati su due tipi di risultati: un esito primario relativo all'associazione tra consumatori di Cannabis e HCC e un esito secondario relativo ai fattori di rischio associati al carcinoma epatocellulare.
Cannabis e cancro al fegato: i risultati dello studio
Dall’analisi è emerso che i pazienti selezionati per l’uso di cannabis, rispetto a quelli del gruppo di controllo, erano più giovani (34 contro 48 anni), erano soprattutto maschi (61,7% contro 41,4%) e contavano un’elevata percentuale di afroamericani (29,9% contro 14,2%). Inoltre, tra i pazienti selezionati per l’uso di cannabis c’erano più casi di epatite B, epatite C, cirrosi epatica e dipendenza da nicotina, ma, allo stesso tempo, si sono notati livelli più bassi di obesità e calcoli biliari.
“Utilizzando la regressione logistica multivariata e dopo aver aggiustato i potenziali fattori confondenti, i pazienti ricoverati che facevano uso di cannabis avevano il 55% in meno di probabilità di avere un carcinoma epatocellulare rispetto ai pazienti che non facevano uso di cannabis”, hanno concluso i ricercatori.
Come riportato anche dal team, ora saranno necessari ulteriori approfondimenti e studi per valutare il ruolo dell'uso di cannabis sui casi di carcinoma epatocellulare.
Martina Sgorlon