Pubblichiamo qui sotto un articolo di Nature Going Smart, a firma della dottoressa Viola Brugnatelli, che racconta perché è sempre più importante l'analisi dei cannabinoidi e del controllo della qualità.
Nonostante il recente “boom” registratosi ultimamente nella produzione di tinture, estratti, capsule, supposte, e di altri prodotti derivanti dalla cannabis, quanti di questi prodotti a base di cannabinoidi possono effettivamente essere considerati una medicina?
Abbiamo posto questa domanda durante il Cannafest a Praga a Sebastien Béguerie, fondatore della Union Francophone pour les Cannabinoides en Médecines (UFCM) e direttore generale di Alpha-Cat (Cannabinoid Analysis Test), una compagnia il cui successo è stato quello di integrare precisione e semplicità di uso nelle analisi dei cannabinoidi, rendendole largamente fruibili.
“Il futuro della cannabis terapeutica deve essere basato sul controllo di qualità” dice Béguerie, che lavora attivamente per l’introduzione di un sistema di alta qualità per una miglior produzione ed uso della cannabis.
Perché dovremmo avere un controllo di qualità?
Oggigiorno si registra una crescita esponenziale di interesse verso la cannabis terapeutica da parte di pazienti, medici, industrie e governi. Molti Paesi hanno già mosso i primi passi verso una regolamentazione della cannabis per uso medicinale, ma alla maggior parte di questi manca ancora un sistema di controllo della qualità.
Inoltre, la legislazione sta lasciando una “zona grigia” per quanti riguarda i prodotti privi di THC ma che contengono il cannabidiolo o CBD, come gli oli ed estratti al CBD. Questi prodotti vengono attualmente commercializzati come “integratori alimentari”, permettendone la vendita al di là di qualsiasi certificazione o di controllo standardizzato.
N.B. A seguito dell’intervista, la Gran Bretagna ha dichiarato che tutti i prodotti contenenti CBD vengono riconosciuti come medicinali e pertanto la commercializzazione è unicamente approvata su prescrizione e licenza medica. Se volete saperne di più sulle dinamiche e conseguenze di questa nuova regolamentazione, vi suggeriamo di salvarvi questo nostro video : “CBD WAR: hemp growers vs Big Pharma”
Questo problema rimane però per tutti gli altri Paesi e può avere conseguenze drammatiche per i pazienti che si trovano costretti ad utilizzare prodotti privi di una chiara tracciabilità.
La FDA (Food and Drug Administration) ha segnalato ripetutamente frodi tra prodotti “contenenti CBD” venduti online senza certificazioni, che riportavano percentuali false di CBD e che non soddisfacevano i criteri standard di produzione.
Questo dimostra come la reintroduzione della cannabis in medicina richieda l’introduzione di un sistema standardizzato che garantisca qualità e sicurezza.
Prima di tutto il Controllo di Qualità dovrà garantire la massima trasparenza sul sistema di produzione, dal seme al prodotto finito.
Il controllo di qualità è importante per controllare:
- una raccolta standardizzata che segua le norme GAP (Good Agricultural Practice)
- la presenza di sostanze nocive (solventi, metalli pesanti, pesticidi e contaminanti)
- l’ambiente (ventilazione, luci, condizioni asettiche …)
- una manifatturazione che segua le norme GMP (Good Manufacturing Practice) e GLP (Good Laboratory Practice)
- il contenuto di cannabinoidi
- il contenuto di terpeni
Test di sicurezza sui prodotti con i pazienti in mente
American for Safe Access (ASA) è l’ associazione Americana punto di riferimento per aver spinto l’introduzione di un sistema che garantisca sicurezza e legalità di accesso alla cannabis per ragioni terapeutiche e di ricerca. Con più di 50.000 soci e una decade di lavoro costante, l’ASA sta ora promuovendo un programma che punta a “calibrare l’industria della cannabis medica verso l’eccellenza”.
Il programma in questione si chiama Patient Focused Certification (PFC) ed è attualmente disponibile in tutti gli Stati Uniti d’America (e presto, speriamo, anche in Europa).
Il PFC risponde all’impellente urgenza di pazienti, medici ed industrie di basarsi su istruzioni chiare e precise per identificare servizi e prodotti di cannabis terapeutica di alta qualità e rispettosi di standards etici.
Gli Standard di Qualità sono stati pubblicati nella monografia della Cannabis da parte dell’ AHPA (American Herbal Products Association) e dell’AHP (American Herbal Pharmacopea) e sono applicabili ad ogni settore dell’industria della cannabis attraverso una formazione professionale e la relativa certificazione PFC.
È possibile controllarle qui.
Il Controllo di Qualità per la selezione di specifiche varietà di Cannabis
Béguerie osserva un punto cardine nella produzione di cannabis:
“Coltiviamo cannabis (per uso medico) per produrre cannabinoidi che altro non sono che micromolecole immagazzinate nei tricomi della pianta. Per garantire la qualità dei nostri prodotti, dobbiamo adottare un sistema di analisi preciso capace di fornire una visione chiara della potenza dei cannabinoidi, dei livelli di componenti attivi e della varietà della pianta”.
Un breeder dovrebbe utilizzare metodi analitici per produrre un prodotto o una varietà che sia stabile, affidabile e coerente nel tempo.
Finora la cannabis ed i farmaci a base di cannabinoidi sono stati utilizzati terapeuticamente per il loro contenuto di THC e/o CBD. Stiamo iniziando solo ora a scoprire e studiare i benefici di altri costituenti della cannabis come i cannabinoidi acidi, i terpeni ed altri componenti della pianta.
L’adozione di un sistema di qualità per la selezione di specifiche varietà di cannabis è un approccio fondamentale per rendere la produzione più efficiente e per comprendere a fondo quali sono i meccanismi interni alla pianta che determinano i livelli di costituenti attivi (flavonoidi, terpeni, cannabinoidi….) col fine di garantire una miglior applicazione medica.
Sono 3 i momenti in cui generalmente si effettuano le analisi sulla pianta:
- prima della fioritura
- durante la fioritura
- successivamente alla fioritura e raccolta
Ogni chemotipo può essere accompagnato dalle analisi nella sua interezza. Si può cosi far coincidere il momento della raccolta della cannabis con il momento di massima produzione dei fitocomponenti ricercati.
Ogni varietà di cannabis produce infatti una pluralità di componenti a concentrazioni diverse durante l’intera fase della fioritura. La produzione può cosi essere organizzata intorno alle analisi, in maniera tale da ottenere più o meno di un preciso costituente, a seconda delle necessità mediche del paziente.
Come Béguerie dice: “Non c’è un reale bisogno di nuove varietà. Grazie a strumenti e metodi precisi, i fitocomplessi ricercati possono essere selezionati tra varietà già esistenti. Quello che dobbiamo fare è concentrarci maggiormente sui temi di sicurezza, qualità e cura del paziente”.
L’uso delle analisi aiuta a soddisfare le esigenze di pazienti e produttori
Che tu sia un paziente, un medico od un fornitore è fondamentale che si distribuisca e commercializzi soltanto Cannabis il cui contenuto sia stato controllato, ed in regola con gli standard di sicurezza e qualità. La chiarezza è di primaria importanza quando si parla di cannabis terapeutica (e dovrebbe anche esserlo per l’uso ricreativo!)
Riportiamo in seguito una serie di domande che potrebbero rivelarsi utili nel caso in cui tu sia un paziente e debba rivolgerti a un medico o fornitore:
1) Quali cannabinoidi sono presenti?
È buona norma sapere esattamente quali sono i composti presenti nella tua terapia. Il tuo medico, farmacista o fornitore dovrebbe essere tenuto a distribuire esclusivamente un prodotto con una chiara e completa tracciabilità.
Il controllo qualitativo è il metodo usato per ottenere queste informazioni. Inoltre, anche la maggior parte dei metodi analitici possono fornirci informazioni addizionali in merito a componenti non-cannabinoidi (come terpeni e flavonoidi) presenti nei campioni di cannabis o estratto di cannabis.
Il controllo qualitativo può essere svolto in diverse maniere. Le più utilizzate sono la Gas Cromatografia Spettrometria di Massa (CG-MS), la Cromatografia Liquida ad Alta Prestazione (HPLC), la Cromatografia Liquida ad Alta Prestazione su Strato Sottile (HPTLC) e la Cromatografia su Strato Sottile (TLC).
Il tuo farmacista, dispensario o medico dovrebbe fornire i risultati delle analisi di un campione della terapia testato da terzi.
2) Quali sono le esatte concentrazioni dei cannabinoidi?
Questo punto è nuovamente importante tanto per il paziente quanto per il medico.
Per valutare il corretto dosaggio, e titolare il dosaggio a seconda delle risposte e necessità del paziente, le concentrazioni di cannabinoidi nella piante devono essere note. L’analisi necessaria per ottenere questo tipo di informazione è un’analisi quantitativa, solitamente effettuata con Gas Cromatografia Spettrometria di Massa (GC-MS) e Cromatografia Liquida ad Alta Prestazione (HPLC).
3) Quali sono le differenze terapeutiche tra una varietà e l’altra?
A seconda della genetica e dell’ambiente nel quale cresce, ogni varietà di cannabis presenterà una gamma diversa di oli essenziali, cannabinoidi e flavonoidi.
Ogni combinazione è unica e può essere più vantaggiosa per una condizione piuttosto che un’altra.
Il vostro farmacista o medico dovrebbe essere in grado di suggerirvi il metodo di somministrazione e la concentrazione di componenti attiva più adeguata per la vostra patologia, ma iniziare a costruire il proprio bagaglio di conoscenza è spesso fondamentale.
Puoi iniziare la tua ricerca consultando la nostra sezione “Health pathologies” o “Italian Edition” per leggere altri articoli tradotti in italiano.
Viola Brugnatelli, traduzione italiana di Andrea Cristoforetto