Uno studio recente delle Università di Berkeley e Palo alto ha utilizzato metodi scientifici per evidenziare le varietà di cannabis preferite dalla persone con disturbi del sonno. La ricerca si intitola “Cannabis species and cannabinoid concentration preference among sleep-disturbed medicinal cannabis users” ed è stat pubblicata su PubMed. È noto che molte persone utilizzino cannabis come terapia per i propri disturbi del sonno, siano essi incubi o insonnia. Nonostante sia generalmente riconosciuto dai pazienti che le varietà indica risultino più efficaci delle sativa per questo tipo di condizione, esiste pochissima ricerca scientifica in materia e i risultati di questo studio non erano del tutto prevedibili.
L’analisi delle due università californiane prende a campione 163 adulti con autorizzazione all’uso di cannabis terapeutica per disturbi del sonno. Di questi, 81 erano in condizioni di insonnia cronica, mentre 14 soggetti utilizzavano cannabis per ridurre gli incubi notturni. Questi ultimi preferivano varietà sativa. Gli individui con problemi di insonnia hanno indicato preferenze verso qualità ad alto contenuto di cannabidiolo. Le persone che utilizzavano anche altri farmaci contro l’insonnia sceglievano varietà con contenuto medio di THC più basso.
Gli effetti positivi del CBD sul sonno e sugli incubi sono rilevati anche in altri studi, fra cui l’interessante caso di riduzione degli incubi e dei movimenti notturni nella fase REM del sonno in pazienti affetti da morbo di Parkinson. Il miglioramento delle condizioni di sonno dei 4 soggetti studiati è dimostrato da questo studio dei ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile. Come spesso succede con i cannabinoidi si è anche riscontrato un effetto opposto: questa ricerca intitolata "Potential effects of cannabidiol as a wake-promoting agent" sottolinea invece le potenzialità del CBD nell’induzione al risveglio, ad esempio dopo operazioni chirurgiche, coma o sogno lucido indotti e stati di trance.
Il rapporto fra cannabinoidi e qualità del sonno resta uno dei tanti settori della cannabis terapeutica in cui manca quasi completamente una ricerca con metodologia attendibile, come rileva quest’altro studio intitolato “Cannabis withdrawal and sleep: A systematic review of human studies”. Ai benefici riportati dai pazienti viene qui contrapposto il disturbo del sonno causato da un periodo di astinenza da parte di abituali consumatori. A questo si aggiungono diversi studi che manifestano la necessità di trattamenti contro l’insonnia causata dall’interruzione di terapie con cannabis.
Stefano Mariani