La rubrica “Cannabis Terapeutica” è finalizzata a sottolineare la valenza terapeutica delle infiorescenze della canapa, con articoli dedicati a studi scientifici e prove mediche. Questa volta però desidero spostare l’attenzione su uno dei derivati della canapa, assolutamente legale e con importantissime funzioni nutrizionali, coadiuvante nel trattamento di svariate patologie: il seme di canapa.
Partiamo col dire che, nonostante sia meno terapeutico rispetto le infiorescenze femminili ancora praticamente illegali in Italia, il seme di canapa ha un elevato contento di acidi grassi polinsaturi, nello specifico i famosi Omega3 e Omega6. L’essenzialità di questi nutrienti è legata all’incapacità dell’organismo umano di sintetizzarli a partire da altre sostanze lipidiche. Essi giocano un ruolo fondamentale in diversi tessuti ed entrano nella costituzione di tutte le membrane cellulari. Inoltre possono dar luogo alla formazione di un gruppo di sostanze, dette eicosanoidi, capaci di modulare numerose reazioni cellulari.
Gli acidi grassi della serie Omega6 riducono la concentrazione di colesterolo nel sangue, e riducono i livelli plasmatici di trigliceridi. Anche gli acidi grassi della serie Omega3 abbassano i livelli plasmatici di trigliceridi, e aumentano la concentrazione di colesterolo HDL, definito “buono” in quanto ha azione antiaterogena, antinfiammatoria, antiossidante, antitrombotica, aumenta la fluidità ematica e riduce significativamente il rischio di malattie coronariche.
Gli acidi grassi polinsaturi essenziali sono dunque fondamentali per la dieta umana e per la lotta alle patologie cardiovascolari. La carenza di acidi grassi polinsaturi essenziali, diffusissima nei folli regimi nutri- zionali del mondo occidentale, può condurre a disfunzioni neuro- logiche e visive, ipertensione, sbilanciamento ormonale, difficoltà di rimarginare le ferite e nella crescita delle cellule, artrite e sindrome premestruale.
E’ stato confermato che l’assunzione di acidi grassi polinsaturi Omega3 e Omega6, è decisamente più semplice per il nostro metabolismo se provengono da fonti vegetali piuttosto che dal pesce. Il seme di canapa è l’unico alimento al mondo che contiene Omega3 e Omega6 in rapporto di 3:1, ossia “perfetto” per essere assimilato dall’uomo.
Dal seme di canapa si ricava, per spremitura a freddo, un olio che è un concentrato di acidi grassi polinsaturi. Non possiamo inoltre non menzionare la percentuale proteica del seme di canapa, che è di oltre il 20%. Nonostante ci siano vegetali a più elevata percentuale proteica, nessuno può vantare una qualità migliore di quelle contenute nel seme di canapa: il 65% delle proteine sono globuline edestine che, combinate con l’albumina (altra proteina globulare presente sempre nel seme), rende immediatamente disponibili tutti gli amminoacidi, in una proporzione perfetta, per assicurare al nostro corpo i mattoni necessari alla costruzione delle immunoglobuline, il cui compito è di respingere le infezioni prima che si presentino i sintomi di una malattia (anticorpi).
Il seme di canapa contiene tutti i 20 amminoacidi, inclusi gli 8 amminoacidi essenziali ossia quegli am- minoacidi che l’organismo umano non è in grado di sintetizzare da sé in quantità sufficiente, ma che deve assumere con l’alimentazione. Una fonte superiore di proteine vegetale, facilmente digeribili che rafforzano le difese immunitarie e contrastano le tossine assunte con altri alimenti o per l’inquinamento.
Mangiare i semi di canapa, in qualsiasi forma, aiuta le persone che sonoaffette da immunodeficienza. Questa conclusione è supportata dal fatto che i semi di canapa sono stati utilizzati per il trattamento nutrizionale delle carenze causate da tubercolosi, ed oggi potrebbero essere impiegati ovunque, specie in quei Paesi in cui le carenze proteiche portano alla morte di migliaia di bambini. Queste notizie sono importanti, non solo per chi ha scelto di condurre uno stile di vita vegetariano o vegano, ma anche per chi consuma regolarmente carne e pesce, dato che l’assimilazione di proteine vegetali permette di diminuire quelle animali, mantenendone costante l’apporto. Inserire nella propria alimentazione i semi di canapa porta a diversi risultati positivi: oltre a depurare e nutrire il nostro organismo, potrebbe essere la soluzione per attenuare l’impatto ambientale dato dalla pesca intensiva, minaccia per le specie marine selvatiche, e dai grandi allevamenti di bestiame che sprecano enormi quantità di acqua e inquinano i terreni e l’atmosfera.
Autore: Giuseppe Nicosia
Pubblicato su Dolce Vita n° 48 - settembre /ottobre 2013