Una possibile soluzione per la continuità terapeutica dei pazienti che assumono cannabis per le proprie patologie arriva dal Regno Unito, dove un'azienda offre ai pazienti l'opportunità di "essere padroni della propria coltivazione" e di investire per la prima volta nel settore della cannabis terapeutica del Regno Unito.
Parliamo di Grow Lab Organics, la prima azienda a ottenere una licenza per coltivare ed esportare cannabis dall'Isola di Man - che ha un proprio governo ma fa parte di un'unione doganale nel Regno Unito - sta vendendo fino al 25% del suo capitale a pazienti nel Regno Unito, dando loro influenza nella produzione e soprattutto la disponibilità di un farmaco che faticano a ottenere in modo affidabile e conveniente.
Coinvolgere i pazienti per migliorare l'azienda e risolvere i problemi di approvvigionamento di cannabis
"Avere pazienti coinvolti nel business significa fare meno errori, produrre i prodotti che desiderano e avere un ciclo di feedback più dinamico", ha affermato Alex Fray, amministratore delegato di GLO, come riportato dal Financial Times.
L'azienda sta collaborando con Cancard, il progetto del Regno Unito riconosciuto dalla polizia, che fornisce una card ai pazienti registrati che consumano cannabis per motivi medici e consente loro di evitare l'arresto per aver coltivato cannabis da soli o per averla acquistata sul mercato nero.
E così i 75mila membri dell'associazione hanno avuto accesso prioritario alle azioni dell'azienda prima della raccolta fondi pubblica che è stata lanciata poco tempo fa, dopo che l'azienda ha già raccolto 4 milioni di sterline da investitori, alcuni dei quali celebrità e pazienti facoltosi che usano la cannabis per curare le malattie.
Intanto il progetto aziendale è ancora in avviamento e la costruzione della struttura di GLO avverrà in due fasi, con il completamento della fase uno che dovrebbe richiedere circa 12 mesi. Una volta a regime, ospiterà 30 locali di coltivazione, dei quali 22 saranno stanze di fioritura di 200 metri quadrati e sei stanze di essiccazione.
Il risultato è che i pazienti che investiranno otterranno una quota di eventuali profitti, nonché voce in capitolo su come viene gestita l'attività, con la fondatrice di Cancard Carly Barton, che entra a far parte di GLO come chief community officer e responsabile nel garantire che le opinioni dei pazienti siano ascoltate.
*Nell'immagine rappresentanti di GLO e Cancard sull'Isola di Man
Redazione di Cannabisterapeutica.info