Dopo aver iniziato una terapia con cannabis, il 44% dei partecipanti allo studio (419 persone) ha riportato una diminuzione della frequenza nell'uso di alcol negli ultimi 30 giorni, mentre il 34% (323 persone) ha diminuito il numero standard di drink bevuti in una settimana.
Sono i risultati di un ampio studio trasversale che ha coinvolto oltre 2mila pazienti che aderiscono al programma relativo alla Cannabis Medica in Canada, dei quali 973 avevano riferito di aver fatto uso di alcol almeno 10 volte nei 12 mesi precedenti.
Lo racconta un gruppo di ricercatori che fanno parte dell'Università di Victoria e di quella della British Columbia con una pubblicazione sull'International Journal of Drug Policy.
Gli autori fanno notare che: "L'età inferiore ai 55 anni e l'aumento dei tassi di consumo di alcolici nel periodo precedente all'inizio del periodo sono stati entrambi associati a maggiori probabilità di ridurre il consumo di alcol, e l'intenzione di utilizzare la cannabis medica per ridurre il consumo di alcol è stata associata a maggiori probabilità di ridurre e cessare il consumo di alcol in modo significativo".
Per concludere che: "I nostri risultati suggeriscono che l'inizio della terapia con cannabis medica può essere associato a riduzioni e cessazione dell'uso di alcol tra i pazienti di cannabis medica. Poiché l'alcol è la sostanza ricreativa più diffusa in Nord America, e il suo uso porta a tassi significativi di criminalità, morbilità e mortalità, questi risultati possono portare a risultati migliori per la salute dei pazienti di cannabis medica, così come a miglioramenti generali nella salute pubblica e nella sicurezza".
Le multinazionali dell'alcol contro la cannabis
Non è certo la prima volta che il consumo di cannabis, medico o ricreativo, viene correlato alla diminuzione dell'uso di alcol: era già evidente nel 2013. Non solo, perché il processo della legalizzazione in atto in America, ha mostrato come le multinazionali dell'alcol abbiano provato prima a contrastare la legalizzazione, finanziando gli attivisti contrari, e poi, a legalizzazione avvenuta, sono entrate nel business. Il motivo è presto detto: la cannabis legale, alla lunga, potrebbe erodere significative quote di mercato proprio dei prodotti alcolici.
Secondo un recente studio di settore, infatti, la cannabis legale a lungo termine mette a rischio il settore dell’alcol: la ricerca curata dagli analisti di IWSR Drinks Market Analysis e BDS Analytics, mette nero su bianco che: “Si prevede che il rischio per l'alcol aumenterà con l'aumentare dell'accettazione della cannabis e del consumo, in particolare tra i bevitori di birra e liquori".
Ma la cannabis è stata anche studiata per le sue potenzialità nel risolvere i danni che l'alcol crea al nostro organismo: l'uso di cannabis può proteggere il fegato (leggi QUI lo studio) e i danni cerebrali (la studio QUI) causati dall'alcol.
Redazione di Cannabisterapeutica.info