La cannabis, utilizzata dagli anni '90 per alleviare il dolore cronico o far tornare l’appetito ai malati affetti da HIV o AIDS, potrebbe essere efficace nel combattere direttamente gli effetti della malattia.
La ricerca, pubblicata di recente sulla rivista AIDS Research and Human Retroviruses, è stata condotta dai ricercatori della Louisiana State University, che per 17 mesi hanno somministrato quotidianamente una dose di THC ad un gruppo di scimmie affette dal virus dell’HIV.
Nel corso della sperimentazione, gli scienziati hanno osservato una diminuzione dei danni al tessuto intestinale dei primati, una delle parti del corpo dove l’infezione da HIV si sviluppa più comunemente, trovando prove del fatto che sia un effetto legato all’azione genetica del THC. L’HIV infatti si diffonde infettando e uccidendo le cellule immunitarie e i ricercatori hanno osservato livelli più elevati di cellule immunitarie sane negli animali che avevano ricevuto il THC.
Già nel 2011, la dottoressa Patricia Molina, a capo del Dipartimento di Fisiologia e autrice principale dello studio, aveva scoperto insieme ai colleghi che le scimmie trattate con THC avevano più bassi livelli di infezione virale e migliori tassi di sopravvivenza. Dalle ultime scoperte: "Sembra che il THC porti ad una immunomodulazione utile, soprattutto nelle prime fasi di infezione", ha spiegato la dottoressa.
"Penso sia molto interessante concentrarsi sul recettore CB2: nuove ricerche potrebbero potenzialmente portare allo sviluppo di sistemi specifici per l’attivazione dei recettori che potrebbero avere gli stessi effetti benefici", ha concluso la dottoressa.
Ricordiamo inoltre che nel 2013 è stato pubblicato uno studio dei ricercatori della Harvard University Medical School che dimostrava come l'attivazione dei recettori CB2 potesse proteggere il cervello dai danni cerebrali causati dall'HIV.
Redazione Cannabisterapeutica.info
Pubblicato su Dolce Vita n°51 - marzo/aprile 2014