Questo studio è l'ennesima prova scientifica che la cannabis, in diversi modi, limita i danni che il consumo eccessivo di alcol può causare al nostro corpo. Si tratta di un lavoro pubblicato su Alcoholing, clinical and experimental research, curato dai ricercatori dell'Università di Boulder, in Colorado, che hanno seguito 66 bevitori regolari di alcol che facevano uso concomitante di cannabis.
Il punto di partenza, secondo gli studiosi, è che negli ultimi anni, gli studi su uomo e animali sono concordi nel sostenere che l'alcol, legandosi ai recettori delle cellule immunitarie, causa infiammazione, mentre "la cannabis è associata a una diminuzione della segnalazione infiammatoria e studi sugli animali suggeriscono che i cannabinoidi possono avere un impatto sull'infiammazione indotta dall'alcol".
Nel raccontare i risultati dello studio i ricercatori raccontano che l'alcol è associato all'infiammazione (aumenta l'interleuchina 6), mentre la cannabis la contrasta (diminuisce l'interleuchina 1β), e che i bevitori non consumatori di cannabis hanno mostrato una relazione più forte tra l'alcol e l'interleuchina 6.
Nelle conclusioni i ricercatori scrivono che: "Questi risultati preliminari suggeriscono che i cannabinoidi possono servire a mitigare l'infiammazione associata all'uso di alcol. Inoltre, i risultati attuali forniscono dati per indagini future, con l'obiettivo di sfruttare in ultima analisi la conoscenza del ruolo dell'infiammazione nei disturbi da uso di alcol per sviluppare trattamenti più efficaci incentrati su nuovi obiettivi immunitari".
E non è il primo studio scientifico che racconta i potenziali benefici della cannabis rispetto ai danni dell'alcol. Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Liver International, la cannabis può proteggere il fegato da patologie causate dall’abuso di alcool come il fegato grasso (steatosi epatica) e la cirrosi.
In un'altro studio scientifico pubblicato online sulla rivista Free Radical Biology and Medicine nel 2014, i ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York hanno scoperto che il cannabidiolo (CBD), può impedire l’accumulo di grassi provocato dall’alcool, fenomeno conosciuto come malattia del fegato grasso (steatosi epatica), patologia che nel tempo può portare a problemi più gravi come epatite e cirrosi.
Mentre in un altro studio del 2014, pubblicato sulla rivista Pharmacology Biochemistry and Behavior, gli scienziati della University of Kentucky e dell’Università del Maryland hanno concluso che il cannabidiolo (CBD) potrebbe essere utilizzato per scongiurare i danni cerebrali indotti dall’alcool grazie agli effetti antiossidanti e di neuroprotezione.
Mario Catania