Uno dei maggiori problemi ad oggi per i pazienti che usano cannabis, una volta che sono riusciti a trovare un dottore che la prescriva loro, è l'alto costo del farmaco. Le infiorescenze si trovano nelle farmacie galeniche a prezzi che in media dovrebbero essere sui 20 euro al grammo, nonostante le molte segnalazioni di pazienti che affermano di averla pagata 30, 40 o anche casi limite di 50 euro. Il Sativex, farmaco approvato in Italia solamente per gli spasmi dovuti alla sclerosi multipla e prescrivibile da uno specialista in ospedale solo dopo aver dimostrato che le terapie tradizionali hanno fallito, ha un costo di circa 700 euro per un mese di trattamento. Costi insostenibili per pazienti che sono afflitti da patologie più o meno gravi. Una soluzione sembrava potesse arrivare dalle varie leggi regionali che hanno quasi tutte l'obiettivo, tra gli altri, di rendere i farmaci a base di cannabis a carico del servizio sanitario regionale. Solo che delle 11 Regioni che ad oggi hanno legiferato in materia, solo 3, Puglia, Toscana e Veneto, hanno creato un regolamento attuativo, rendendo la legge attiva. In tutto il resto d'Italia per ora la si deve pagare di tasca propria.
Ad oggi è stata avviata una produzione sperimentale di cannabis terapeutica allo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, ma attualmente importiamo, come il resto d'Europa, la cannabis che la Bedrocan, azienda olandese, produce sotto contratto con il ministero della Salute olandese. Quale sarà mai il prezzo di partenza in Olanda, contando l'alto costo finale per i pazienti italiani? Meno di 3 euro al grammo, lo dice la Bedrocan stessa, in una mail (nella foto) mandata direttamente ad un paziente che, oltre che lamentarsi per il prezzo, chiedeva informazioni dopo aver trovato dei piccoli semi in un barattolo di Bediol, altra varietà di cannabis terapeutica fornita sempre dall'azienda. Tempo fa dei pazienti tedeschi avevano caricato un video su youtube in cui mostravano di avere trovato anche loro dei piccoli semi, però nella varietà Bedrocan. Abbiamo chiamato Bruno - il paziente italiano che ha segnalato la notizia e che insieme ad altri ragazzi ha creato a Bolzano un Cannabis Social Club per promuovere la cannabis terapeutica - per capirne di più riguardo ai semi e al prezzo della cannabis.
Hai trovato dei semi nella cannabis acquistata in farmacia? Ti era mai successo?
Non mi era mai successo prima, ma di solito usavo la varietà Bedrocan, con più THC, i micro-semi (nelle due foto a sinistra) invece li ho trovati la prima volta che prendevo la varietà Bediol con più CBD. Ho preso un barattolo dalla farmacia, l'ho aperto e dentro un sacchettino da 100 milligrammi, in cui è divisa abitualmente, ho trovato circa 10 semi.
E cosa hanno risposto?
Loro hanno risposto che i micro-semi non esistono nella cannabis e che ciò che si vede sono delle marchiature sulle infiorescenze poco sviluppate. Nella mail ho fatto anche presente il prezzo alto al quale è venduto il farmaco ai pazienti italiani e mi hanno risposto che in effetti è alto e che loro la vendono a meno di 3 euro al grammo. Da quello che so la Bedrocan la vende al ministero della Salute che a sua volta la cede a un prezzo raddoppiato, intorno ai 6/7 euro. Poi ci sono gli importatori che probabilmente ci guadagnano molti soldi, le tasse, e la farmacia, visto che le infiorescenze vanno messe in bustine altrimenti non si tratta di preparazione galenica. Io arrivo a pagare quasi 40 euro per un grammo. Vivo in Val Venosta e i 3 grammi che ho appena acquistato mi sono costati 116 euro.
Hai chiesto informazioni anche sul fatto che il Bediol venga distribuito già sminuzzato invece che nelle classiche infiorescenze?
Sì e mi hanno risposto che il Bediol viene fornito come granulato perché per i pazienti che hanno ad esempio spasmi o dolori alle mani è più facile da utilizzare, così si elimina la fase dello sminuzzamento delle infiorescenze. Da quello che mi ha scritto la Bedrocan anche il Bediol ed il Bedrolite (nuova varietà ricca di CBD, ndr) sono vendute già sminuzzate.
Qual è il tuo pensiero?
Sarebbe bene se i politici si occupassero di questo problema e legalizzassero la cannabis almeno ad uso terapeutico in modo che ognuno possa coltivare le proprie piante nel caso decida di utilizzare i suoi derivati come farmaco. Come si dice spesso i tempi dei malati non sono quelli della politica, sono molto più urgenti, ma gli unici che sembrano non averlo capito sono i soli a poter prendere queste decisioni.
E riguardo al Cannabis Social Club che avete creato a Bolzano?
Noi del CSC-Bolzano ci siamo messi insieme per spingere e promuovere l'uso della cannabis terapeutica. La guerra devastante contro la cannabis, che nel passato assomigliava più alla caccia alle streghe che a un procedimento basato su fatti e logica, deve finire. Basta con stigmatizzazione di pazienti e consumatori. Non siamo criminali e non lo vogliamo essere. Vogliamo cambiare le cose perché le scuse sono finite, non possiamo aspettare più. La cosa peggiore della cannabis e il suo divieto e nient'altro. La legalizzazione o almeno la liberalizzazione sarebbero benefiche per tutto il Paese. Siamo partiti bene, un insieme di pazienti, dottori ed esperti della pianta di cannabis. Chiunque in zona Trentino-Alto Adige ci voglia auitare e sostenere o invece ha bisogno di informazioni su come e chi può prescrivere la cannabis terapeutica ci può contattare. Dobbiamo lottare insieme per cambiare le cose.
Mario Catania