I benefici del CBD nel trattare l'insonnia
L’insonnia è un disturbo che, secondo l’Associazione italiana medicina del sonno, in Italia colpisce circa 13,4 milioni di persone. Le cause all’origine della patologia sono molteplici, così come le conseguenze a essa collegate.
I farmaci per trattarla esistono, ma possono provocare numerosi effetti collaterali. Come ridurre quindi il problema e, allo stesso tempo, evitare la dipendenza dalle gocce per dormire? La cannabis potrebbe essere una soluzione.
Cos’è l’insonnia
Con il termine “insonnia” (dal latino insomnia, ossia “mancanza di sogni”) si fa riferimento a una patologia caratterizzata dalla mancanza di sonno, dalla difficoltà ad addormentarsi o a dormire in maniera continuativa e senza interruzioni durante la notte.
Le cause dell’insonnia
Le cause possono essere molteplici, a partire da quelle collegate a uno stile di vita non del tutto sano o equilibrato, come:
- consumare pasti abbondanti o difficili da digerire prima di coricarsi;
- dormire a lungo fuori orario;
- andare a letto a orari sempre diversi, sbilanciando così il ciclo sonno-veglia;
- condurre una vita sedentaria;
- consumare e assumere sostanze eccitanti (come caffè, tè o nicotina) prima di dormire;
- utilizzare dispositivi elettronici (televisione, smartphone, computer) prima di coricarsi.
A queste si affiancano le cause di natura psicologica, come condizioni di ansia, depressione e stress, o quelle dovute ad altre patologie, tra le quali figurano:
- ipertiroidismo;
- cefalea;
- dermatite;
- sifilide;
- apnea notturna o altre condizioni respiratorie.
Infine, l'insonnia può essere provocata dall’assunzione di farmaci o dalla sindrome premestruale; in quest’ultimo caso, però, la condizione è transitoria.
I problemi legati alla mancanza del sonno
Tra le principali conseguenze dei disturbi del sonno e, in particolare, dell’insonnia, ci sono l’astenia, ossia l’eccessiva stanchezza durante le ore di veglia, e l’eccessiva sonnolenza durante il giorno.
Inoltre, l’insonnia può avere conseguenze su:
- il cervello, provocando disturbi dell’umore, come ansia e facile irritabilità, e disturbi dell’attenzione, che vanno a intaccare i livelli di concentrazione e di memoria, ai quali si affiancano ridotte capacità decisionali e di risoluzione dei problemi;
- il cuore, in carenza di sonno la pressione arteriosa rischia di rimanere elevata troppo a lungo portando a ipertensione cronica e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari;
- gli occhi, provocando spasmi oculari (dovuti alla stanchezza dei muscoli oculari), palpebre pesanti, occhiaie e borse, gonfiori e arrossamenti;
- la pelle, durante il sonno il corpo mette in atto più rapidamente i meccanismi di rigenerazione cellulare, in mancanza di riposo, al contrario, questi meccanismi rallentano, facilitando la comparsa di rughe e imperfezioni;
- il sistema immunitario, che si indebolisce esponendo l’organismo a un maggior rischio di contrarre altre patologie;
- il peso, in mancanza di sonno c’è spesso la tendenza a consumare più spuntini, un comportamento dovuto all’aumento dell’ormone grelina nel sangue, che stimola l’appetito;
- la libido, che cala a causa della riduzione dei livelli di testosterone.
Rimedi contro l’insonnia: perché vengono prescritti i sonniferi e perché è bene evitarli
Al sonno sono legati numerosi meccanismi che permettono al corpo e alla mente di funzionare correttamente. Per questo motivo il riposo è fondamentale e, se un cambio delle abitudini e dello stile di vita non hanno portato a risultati soddisfacenti, è possibile dover ricorrere a sonniferi (spesso somministrati per via orale, sottoforma di gocce per dormire o pillole) a base di barbiturici e benzodiazepine.
Questi, però, possono causare effetti collaterali, anche gravi, quali:
- stato confusionale;
- eccessiva sudorazione;
- stati di irrequietezza o disagio psicologico (ansia, delirio, psicosi, depressione);
- depressione respiratoria (ossia la riduzione della frequenza e della profondità del respiro);
- amnesia;
- movimenti rapidi e involontari degli occhi (nistagmo);
- compromissione del controllo dei muscoli volontari (atassia);
- diminuzione della contrattilità del muscolo cardiaco;
- mal di testa;
- vertigini e capogiri;
- stati di incoscienza e coma;
- dipendenza dal medicinale.
Per questo motivo il loro utilizzo è prescritto solo in casi estremi e, quando possibile, è meglio optare per soluzioni più naturali o con meno effetti collaterali, come i farmaci a base di cannabinoidi.
I cannabinoidi contro l’insonnia
I cannabinoidi sono sostanze chimiche di origine naturale e tra i principali principi attivi della cannabis; attualmente nella pianta ne sono stati identificati oltre 120.
Le loro proprietà terapeutiche sono state analizzate e indagate da numerosi studi che ne hanno poi confermato le capacità ansiolitiche, antidolorifiche, antinfiammatorie e anticonvulsivanti.
Nel caso dell’insonnia, è in particolare il CBD (cannabidiolo) a influenzare positivamente il sonno attraverso il rilassamento muscolare e la riduzione degli stati d’ansia.
A confermarlo numerosi studi, come quello pubblicato nel 2022 sul Journal of Sleep Research, dal quale è emerso che il 60% dei pazienti coinvolti nello studio era riuscito a debellare completamente l’insonnia in sole 2 settimane, assistendo inoltre a un aumento del 30% dei livelli di melatonina. La cannabis si è quindi rivelata efficace nel migliorare sia la durata che la qualità del sonno.
I vantaggi dei cannabinoidi: perché usarli al posto delle gocce per dormire
Utilizzare i cannabinoidi contro l’insonnia significa seguire un approccio certamente più naturale e meno invasivo rispetto all’utilizzo di farmaci tradizionali, come le gocce per dormire.
L'assunzione di cannabinoidi, infatti, non è collegata a effetti collaterali gravi e il CBD non causa dipendenza o sonnolenza diurna, rivelandosi quindi una valida soluzione (anche a lungo termine) per evitare la dipendenza dalle gocce per dormire.