E' uno studio che risale ad agosto dell'anno scorso, ma vale la pena ricordarlo. Perché invece che andare in vacanza, i ricercatori dell'Università di Roma "Tor Vergata" dimostrarono che l'assunzione orale di un endocannabinoide ha causato una riduzione del dolore in 610 pazienti che non erano in grado di controllare efficacemente il dolore cronico con terapie standard.
600 mg dell’endocannabinoide PEA (palmitoiletanolamide) sono stati somministrati due volte al giorno per 3 settimane seguiti da un unico dosaggio quotidiano per 4 settimane, in aggiunta alle normali terapie analgesiche o come terapia unica. Il trattamento PEA ha ridotto significativamente il punteggio medio di intensità del dolore valutato in tutti i pazienti che hanno completato lo studio.
L'effetto di PEA era indipendente dalla condizione patologica a cui era associato il dolore. La diminuzione di intensità del dolore indotta da PEA era presente anche nei pazienti senza terapia analgesica concomitante. È importante sottolineare che PEA non ha mostrato effetti collaterali. Gli autori hanno concluso: "In questo studio PEA si è dimostrato efficace e sicuro nella gestione del dolore cronico in diverse condizioni patologiche".