Nel Regno Unito è stata lanciata la Cancard, la carta dedicata ai pazienti che necessitano di cannabis per uso terapeutico e pensata per tutelarli legalmente e garantire loro le cure di cui hanno bisogno. Ecco come è nata e in cosa consiste.
La storia di Carly Barton e la nascita di Cancard
La Cancard nasce da un’idea di Carly Barton, docente britannica affetta da fibromialgia e da dolori post-ictus, che, dopo essere stata costretta ad abbandonare il suo lavoro e dopo cure inefficienti a base di farmaci oppioidi, ha scoperto i benefici della cannabis terapeutica sul suo organismo.
Diventata la prima persona nel Regno Unito a ricevere una prescrizione per una terapia a base di Cannabis nel 2018, oggi Carly Barton opera a livello internazionale come consulente e attivista per garantire l’accesso, anche dal punto di vista economico, alle cure a base di cannabis medica ai pazienti che ne hanno bisogno.
Anche se i medicinali a base di cannabis sono diventati legali nel Regno Unito nel 2018, infatti, molti pazienti spesso non possono permettersi la prescrizione a causa dei costi eccessivi di questo tipo di cure, spesso legate al sistema sanitario privato. Proprio per questo motivo, molti malati si rivolgono al mercato illegale, più economico e facilmente accessibile, oppure coltivano le piante in maniera autonoma, rischiando in entrambi i casi ripercussioni penali, dalle multe all’arresto.
Cancard: l’appoggio delle istituzioni
Cancard, oltre a dare accesso alla cannabis terapeutica e ad aggirare gli aspetti economici legati alle cure, permette quindi di tutelare i pazienti anche dal punto di vista legale in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, anche per coloro che si riforniscono dai canali illegali. A sposare l’idea di una card dedicata ai malati, infatti, oltre ai medici, ci sono anche le forze di polizia britanniche e i membri del Parlamento inglese.
“Nel Regno Unito circa 1,4 milioni di persone consumano cannabis per scopi terapeutici, ma solo una piccola percentuale possiede una prescrizione valida e quindi la maggior parte di loro deve essere perseguita penalmente per aver curato o alleviato i sintomi della propria malattia”, spiega Crispin Blunt, membro del Partito Conservatore Britannico. “Questa situazione è inaccettabile, sia per i pazienti che temono costantemente di essere perseguiti, sia per la polizia stessa, che si trova nella posizione di dover arrestare i malati. L’iniziativa Cancard è un enorme passo in avanti che fornisce tutela e sollievo immediato, almeno finché le cure non saranno accessibili a tutti”.
Come funziona Cancard
Cancard è disponibile per numerose patologie. Tra le condizioni che permettono di ottenerla ci sono il cancro, il dolore cronico, la fibromialgia, l’ipertensione, l’ansia, la depressione, l’asma, l’endometriosi e altre condizioni psichiatriche, gastrointestinali e neurologiche, come la sclerosi multipla.
A oggi, oltre 15mila persone si sono già iscritte preventivamente al servizio, richiedendo la propria Cancard. La tessera, dotata di un chip a tecnologia RFID, permetterà, in caso di controlli, di dimostrare non solo la propria identità, ma anche di giustificare il possesso di cannabis per uso terapeutico, senza così incorrere in sanzioni.
“Cancard dà alle persone che ne hanno bisogno la possibilità di accedere alle cure in maniera legale e tutelata, senza incorrere in accuse penali e senza subire l’ansia, ma anche i rischi, che l’illegalità comporta, sia dal punto di vista penale che fisico”, spiega il dottor Leon Barron. “Fortunatamente, il numero di medici di base che stanno riconoscendo il valore della cannabis a fini terapeutici è in crescita e molti supportano i loro pazienti che scelgono questo percorso di trattamento alternativo. Cancard permetterà certamente di fare molti passi in avanti anche da questo punto di vista".
Martina Sgorlon