La Lombardia potrebbe essere la seconda regione dopo la Toscana a vedere delle coltivazioni di cannabis ad uso medico autorizzate sul proprio territorio.
Ieri infatti è stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale lombardo una mozione del radicale Michele Usuelli di +Europa che impegna la giunta guidata da Attilio Fontana a "aderire al tavolo di lavoro avviato dal Comune di Milano e dalle università per promuovere un progetto pilota da presentare al ministero della Salute volto a creare un polo di ricerca e di produzione in zone strategiche di Milano", come ad esempio Città Studi, sia a "identificare i soggetti idonei a garantire la produzione indoor per autorizzare la produzione in istituti diversi dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze, in Lombardia".
Non solo, perché nella mozione sono previsti "corsi di formazione per i medici autorizzati alla prescrizione" dei farmaci cannabinoidi.
L'idea nasce dalla carenza di cannabis che da diverso tempo affligge i pazienti italiani. Né la produzione presso lo Stabilimento di Firenze, che si dovrebbe attestare sui 150 chilogrammi l'anno con la produzione di due varietà, né gli oltre 500 chilogrammi che quest'anno abbiamo importato dall'Olanda, si sono rivelati sufficienti per i bisogni dei pazienti italiani, che stanno crescendo in modo esponenziale.
Il posto individuato per la produzione pilota potrebbe essere il Policlinico di Milano, come chiesto dalla Lega con un emendamento, o un altro istituto che verrà individuato prossimamente.
L'assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera si attiverà "al più presto perché venga avviato un tavolo di lavoro a Milano, con il coinvolgimento del ministero della Salute, al fine di individuare l’iter per la produzione in Lombardia".
In agosto la regione aveva approvato una delibera che garantiva la rimborsabilità della spesa da parte del Sistema sociosanitario regionale. A ottobre il comune di Milano aveva a sua volta approvato una mozione, presentata dal consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, per coltivare la cannabis terapeutica in città.
Per fare un paragone la Germania ha chiesto di aumentare l'importazione dall'Olanda a 1500 chili l'anno, mentre sta attivando delle proprie coltivazioni, ma paesi in cui la cannabis medica si è diffusa prima e in modo più agevole, come il Canada o Israele, distribuiscono ai pazienti tonnellate di cannabis, per far fronte alle richieste in continuo aumento.
La produzione italiana sarà concertata dal ministero della Salute, che ha di recente aperto alla produzione di privati per far fronte alla carenza, preventivando un paio di anni di lavoro per preparare le manifestazioni di interesse necessario ed avviare nuove coltivazioni.
Redazione di cannabisterapeutica.info