In Canada i pazienti che hanno ricevuto l'autorizzazione a coltivare cannabis sono 10mila. A partire dal 31 agosto scorso infatti sono stati registrati 10.547 pazienti autorizzati rispetto ai 6.880 registrati alla fine del giugno 2017, con un aumento di quasi il 50% in soli due mesi.
Una crescita esponenziale dovuta anche al fatto che lo Stato canadese ha assunto 30 persone in più per sbrigare le pratiche burocratiche necessarie per i pazienti. Il sistema canadese non solo prevede che i pazienti possano coltivare un numero limitato di piante, ma anche che, nel caso siano impossibilitati a farlo a causa della loro patologia, possano designare una persona che le coltivi al posto loro.
In Canada la cannabis è stata resa legale per uso medico nel 2001. Attualmente il sistema funziona con i produttori che chiedono la licenza statale, ed i pazienti che, dopo la registrazione, possono o recarsi nei dispensari ad acquistare la cannabis, oppure farsi consigliare le genetiche più appropriate per la propria patologia per poi coltivare in autonomia.
In Canada, dove vivono 35 milioni di persone a fronte dei nostri 60 milioni, dai 30mila pazienti registrati nel 2015, si è passati ai 100mila del 2016, per arrivare al numero attuale che supera i 200mila, con una crescita esponenziale favorita da scelte governative che hanno facilitato il percorso per l'accesso al farmaco. Nel 2014 infatti i pazienti erano 8mila. Per i bisogni di questi pazienti nel 2016 sono state distribuite quasi 9 tonnellate di cannabis, proveniente dai 130 produttori autorizzati, senza dimenticare quella che i pazienti si autocoltivano. Quindi in Canada ci si registra e si accede alla cannabis. La continuità terapeutica è sempre garantita ed i pazienti che non possono permettersi di acquistare la cannabis nei dispensari, hanno la possibilità di coltivarsela e di farla analizzare per rivelare eventuali presenze di muffe o batteri, facendosi poi seguire da un medico per le proprie patologie.
Per l'Italia non ci sono stime precise su quante persone abbiano avuto accesso alla cannabis terapeutica nel 2016, ma sicuramente siamo ben lontani da queste realtà. Abbiamo provato più volte a scrivere al ministero della Salute per avere informazioni a riguardo, ma fino ad oggi non abbiamo avuto risposta. Nel migliore dei casi si tratta di poche migliaia.
Mentre i dati della cannabis importata dall’Olanda dicono che nel 2016 ne sono stati distribuiti 350 chilogrammi, ai quali vanno aggiunti circa 30 chilogrammi di cannabis prodotta in Italia. Il totale fa circa 380 chilogrammi di cannabis distribuita ai pazienti, tanta quanta nel piccolo Israelene è stata dispensata in un mese.
Mario Catania