Scoperta una nuova potenziale strategia per trattare l'ansia che punta sugli inibitori modificati chimicamente dell'enzima COX-2, capaci di attivare endocannabinoidi naturali nei topi senza effetti collaterali gastrointestinali. L'ansia è un disturbo che colpisce milioni di persone con sintomi soggettivi e viene in genere curata con i cosiddetti ansiolitici, il genere di psicofarmaci più venduti, che non sono esenti dall'indurre effetti collaterali.
Gli endocannabinoidi sono molecole naturali di segnalazione che attivano i recettori dei cannabinoidi nel cervello, gli stessi stimolati dalla cannabis, ma che sono presenti anche nel sistema gastrointestinale e in altre parti del corpo e noti per svolgere un ruolo importante nella modulazione dello stress e dell'ansia.
Gli inibitori "substrato-selettivi" sono stati sviluppati da un team di ricercatori coordinato da Lawrence Marnett del Vanderbilt Institute of Chemical Biology e riescono ad aumentare i livelli degli endocannabinoidi nei modelli murini, senza effetti collaterali non solo gastrointestinali ma anche cardiovascolari.
Gli studi clinici sull'uomo dovrebbero iniziare nei prossimi anni e potrebbero aprire la via alla creazione di un innovativo farmaco contro i disturbi dell'umore e gli stati ansiosi.
"La porta è davvero aperta – ha il professor Sachin Patel, coautore dello studio – Abbiamo appena scalfito la superficie". "Noi pensavamo di sapere tutto quello che c'era da sapere sugli inibitori modificati chimicamente dell'enzima COX-2 - ha continuato Lawrence Marnett, direttore del Vanderbilt Institute of Chemical Biology e coautore dello studio - e ora l'approccio utilizzato dal team di Vanderbilt è un modo molto potente per aiutare a progettare la prossima generazione di farmaci. Nei prossimi anni inizieremo a lavorare su questi medicinali".