La premessa di questo nuovo studio scientifico pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine, era che studi eseguiti in precedenza sugli animali suggerivano che il THC potesse essere un'opzione di trattamento per l'apnea del sonno.
I ricercatori in uno studio del 2002 pubblicato sulla rivista American Academy of Sleep Medicine, avevano infatti scritto che dosi di THC stabilizzavano la respirazione durante il sonno bloccando la produzione di serotonina indotta dall’apnea del sonno in modo statisticamente significativo.
Per questo motivo gli stessi autori dello studio precedente, e cioè i ricercatori della University of Illinois di Chicago, hanno monitorato 15 pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno, caratterizzata da pause ripetitive nella respirazione durante il sonno nonostante lo sforzo di respirare, dopo un trattamento a base di THC.
La terapia ha prodotto un cambiamento nell'EEG (elettroencefalogramma) potenziando le frequenze delta e theta e rafforzando i ritmi normali nell’EEG del sonno dei 15 pazienti con apnea ostruttiva.
Il Dronabinol (THC) è stato associato ad un significativo aumento di potenza theta, che può essere notata in stato di sonnolenza, eccitazione o in meditazione. A dosi crescenti di THC c'era una maggiore quantità di variazione della potenza nella banda delta dell’EEG. Delta è la gamma di frequenza fino a 4 Hz, che si può normalmente notare in adulti durante la fase del sonno profondo. Gli autori hanno scritto che il THC provoca "un rafforzamento dei ritmi ultradiani nell’EEG del sonno", il ciclo di 90-120 minuti delle fasi del sonno durante il riposo umano, confermando dunque l'effetto benefico del THC nel trattamento di questa patologia.
Redazione Cannabisterapeutica.info