Il Marocco è pronto a legalizzare la cannabis medicae industriale. Il disegno di legge, già approvato dal Governo, è ora in attesa del via libera anche da parte del Parlamento. Con la fumata bianca, il Marocco diventerebbe uno dei pochi stati africani ad aver legalizzato la produzione di cannabis per uso terapeutico.
Marocco e legalizzazione della cannabis medica: cosa prevede la proposta di legge
Secondo le stime più recenti diffuse dal governo locale, il mercato illegale della cannabis in Marocco ha raggiunto un valore pari a 15 miliardi di dollari; una cifra, questa, che ha dato un importante incentivo alla stesura di un disegno di legge relativo alla legalizzazione.
La proposta punta infatti a creare un mercato legale e strettamente regolato per assicurare sia un prodotto di qualità che protezioni e garanzie dal punto di vista ambientale e sociale per i produttori registrati. Sotto molti aspetti, quindi, il disegno di legge mira alla creazione di una vera e propria industria, come è già avvenuto in altri paesi, definendo standard e pratiche, dalla rotazione delle colture fino all’uso di OGM.
La cannabis prodotta sarebbe destinata esclusivamente al settore medico e farmaceutico e all’uso industriale, senza allentamenti o autorizzazioni per quanto riguarda il consumo ricreativo, che rimarrebbe illegale all’interno dei confini statali.
Il disegno di legge, inoltre, propone la creazione di zone controllate e dedicate alla coltivazione e la creazione di una rete di agricoltori, così come la nascita di nuove “cooperative” che a loro volta venderebbero la produzione a compagnie locali o internazionali di trasformazione.
A questo si aggiungerebbe la creazione di un’agenzia nazionale con il compito di supervisionare il settore e controllare produttori, distributori e investitori. Il consiglio di amministrazione, inoltre, sarebbe composto dai rappresentanti delle categorie, in modo da stimolare il dialogo continuo tra le parti per tutelare l’industria e i singoli.
L’attuale situazione della cannabis in Marocco
Secondo un recente rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC), il Marocco è il principale produttore di hashish al mondo, nonché il più importante fornitore di cannabis del continente europeo. Dalle più recenti stime del Global Initiative against Transnational Organised Crime, inoltre, è emerso che nel solo 2020 il paese ha prodotto oltre 700 tonnellate di cannabis.
A questo si aggiungono i dati territoriali, secondo i quali circa 55mila ettari di terreno nella regione montuosa del Rif, nel nord del paese, sarebbero destinati alla coltivazione illecita. Con l’approvazione della nuova proposta di legge, questi spazi potrebbero essere destinati alla produzione legale e il mercato potrebbe essere tolto dalle mani dei trafficanti, creando inoltre nuovi posti di lavoro in un paese che nel 2019 ha registrato un tasso di disoccupazione pari al 9.02%.
Cannabis medica: un settore in crescita
Con la legalizzazione della cannabis per uso medico, il Marocco potrebbe entrare in un mercato globale in costante crescita e che registra un incremento del 30% ogni anno. Non solo, secondo il Ministero dell’Interno, se le stime a livello planetario sono positive, lo sono ancora di più quelle a livello europeo: nel Vecchio Continente, infatti, il settore della cannabis medica cresce di circa il 60% ogni anno.
I vantaggi non sarebbero però solo per il paese africano. Con l’ingresso di un produttore di tale portata nel mercato internazionale, anche le aziende farmaceutiche e il settore medico globale potrebbero accedere a una quantità di materia prima più elevata, favorendo non solo la ricerca, ma anche le terapie e i pazienti che ne hanno bisogno e che attualmente faticano a reperire le cure.
Martina Sgorlon