I ricercatori dell'University of California sono quelli che hanno dolcemente adagiato dei piccoli pezzi di peperoncino piccante sotto la pelle di alcuni fumatori di Cannabis per verificare se può avere effetti contro il dolore acuto. Il risultato è che, a certe dosi, può farlo. Sono quelli che hanno monitorato pazienti affetti da Hiv e AIDS fornendo loro joint di Marijuana o sostanze placebo, per appurare se l'erba può sedare il dolore straziante che deriva dai danni ai nervi. E sono giunti alla conclusione che può dare sollievo. E sono anche quelli che hanno testato i vaporizzatori per capire i benefici di chi inala i vapori della Cannabis senza fumarla.
In oltre 12 anni di attività gli storici esperimenti di questo centro sulla Marijuana medica stavano ridando alla Cannabis il posto che merita nel dibattito mondiale sui farmaci. Ora i soldi sono finiti: lo Stato ha commissariato l'ente e più di 300 ricerche già avviate sono state chiuse. Oggi, del Center for Medical Cannabis Research rimane solo il nome e la struttura come centro informativo. Attriti politici e la difficoltà da parte dei ricercatori di farsi approvare i progetti di ricerca dagli enti federali completano un quadro divenuto insostenibile.
"Ognuno di questi studi ha mostrato un vantaggio", ha dichiarato il dottor Igor Grant, un neuropsichiatra che è stato direttore del Center for Medical Cannabis Research. "La convergenza di prove mi rende convinto ci sia un beneficio medico e ci può essere una nicchia per la cannabis."
Prima della nascita di questo centro bisogna dire che le agenzie federali hanno sempre preferito sostenere gli studi sulla marijuana come droga e non come un potenziale beneficio medico. Oggi i fondi sono finiti, la ricerca dovrebbe continuare, ma allo stato attuale non si sa quando ricomincerà.