L'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha comunicato che "in base alle informazioni attuali un inserimento del CBD nelle tabelle internazionali dei farmaci psicotropi e narcotici non sarebbe giustificato".
Il cannabionide non psicoattivo oggi al centro della ricerca scientifica resta quindi fuori dagli elenchi dei 187 Paesi che fanno parte dell'ONU.
La decisione è stata presa dal comitato di esperti (ECDD) che si erano ritrovati per il 39esimo meeting sulle dipendenze a Ginevra lo scorso novembre. In totale si è discusso di 17 sostanze, tra le quali anche il CBD, con il fine di riesaminare per il loro potenziale di dipendenza, abuso e danno alla salute per poi dare poi raccomandazioni al Segretario generale delle Nazioni Unite sulla necessità e sul grado di regolamentazione possibile per i farmaci e le sostanze psicotrope.
Secondo la revisione iniziale degli esperti: "Recenti prove di studi scientifici su animali ed esseri umani hanno dimostrato che il suo utilizzo potrebbe avere valore terapeutico per le convulsioni causate dall'epilessia e da condizioni correlate. Gli studi attuali mostrano anche che il cannabidiolo non è da considerarsi una sostanza d'abuso e che non crea dipendenza".
L'OMS ha spiegato che la revisione completa del CBD e delle sue preparazioni è stata rimandata al maggio 2018, quando al comitato sarà sottoposta una revisione sulla cannabis ed le sostanze correlate.
Redazione di cannabisterapetuica.info