Dopo anni di attesa, ad aprile era stato pubblicato il bandoper ampliare la produzione di cannabis medica alle aziende private. L'avviso per inviare la propria manifestazione di interesse, come avevamo scritto a suo tempo, presentava diverse criticità, ma ora il mistero si infittisce perché, dopo la pubblicazione nella data di ieri di un avviso che rinviava al 10 settembre invece che al 27 giugno la scadenza per l'invio delle candidature, ora sul sito del ministero della Difesa, non c'è n'è più traccia.
Bando per la produzione di cannabis, chiarimenti e addendum
Già nei giorni successivi alla pubblicazione del bando e dopo la pubblicazione del nostro articolo, erano iniziati una serie di chiarimenti pubblicati via via sul sito ministeriale.
Innanzitutto è stato chiarito che: "potranno essere impiegate soluzioni tecnologiche diverse da quelle indicate nel disciplinare purché equivalenti o migliorative rispetto a quelle riportate e comunque compatibili con l’impiego del prodotto di coltivazione per la fabbricazione di sostanze attive di origine vegetale in ambito farmaceutico". Il riferimento è al fatto che, come avevamo sottolineato, nel bando si chiedeva di utilizzare lampade al sodio per la coltivazione indoor, invece che la tecnologia a Led, che permetterebbe grandi risparmi e minor consumi di energia elettrica.
Poi sono stati pubblicati nel tempo 3 diversi chiarimenti al bando e alle procedure tecniche per partecipare. Nel primo ci sono risposte a domande tecniche sulla fornitura degli impianti, sulla polizza assicurativa, sulla certificazione ISO e sul potenziale valore delle infiorescenze che non viene però quantificato.
Nel secondo chiarimento vengono affrontate questioni tecniche sul fitotrone, il substrato culturale delle piante, il pavimento della stanza di coltivazione, le certificazioni, la capacità organizzativa aziendale, l'utilizzazione di cloni differenti (possibilità non prevista), la fase della gammatura (i raggi gamma utilizzati dopo la produzione, nda).
Nel terzo chiarimento, oltre ad altre domande con precisazioni sui chiarimenti precedenti, viene sottolineato che anche un'impresa straniera potrebbe partecipare al bando "tramite associazione con altre imprese (raggruppamento temporaneo di imprese e consorzi, anche in corso di costituzione) in possesso di tale requisito".
La rettifica sulle varietà di cannabis utilizzabili
In mezzo ai chiarimenti è stata pubblicata anche una rettifica al disciplinare per quanto riguarda le varietà utilizzabili. Se all'inizio era stato scritto che "Potranno essere impiegate idonee varietà sviluppate dal coltivatore che permettano di ottenere le specifiche indicate, in alternativa SCFM concederà l’uso esclusivo di proprie varietà i cui limiti di impiego saranno definiti in apposito accordo tecnico-commerciale", la rettifica cambia le carte in tavola: "Si precisa che ai fini del presente bando potranno essere impiegate esclusivamente varietà messe a disposizione dal CREA (Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali) delle linee genetiche denominate CIN RO o CIN BOL (la FM1 e la FM2, nda).
Bando per la cannabis: la proroga al 10 settembre sparita dal sito del Ministero
In tutto questo, come se la questione non fosse già abbastanza complicata così, aggiungendo che viene richiesta una capacità produttiva di 500 kg l’anno, senza dimenticare che, in quasi 6 anni di produzione, quella dello SCFM di Firenze è ferma ad un quantitativo che oscilla tra i 100 e i 150 kg l’anno, ieri sul sito del ministero della Difesa era stata pubblicata una proroga al 10 settembre, che trovate qui, che però nel frattempo è sparita dal sito.
Avevamo scritto per tempo che questo bando, almeno nell'immediato, non sarebbe stato la soluzione per i pazienti perché per vedere la prima cannabis avremmo dovuto attendere almeno 2 o 3 anni dall'assegnazione del bando. Se però le incertezze riguardano anche le date per la consegna delle domande, la cosa si fa davvero difficile. Le motivazioni indicate per il rinvio erano 3: "i numerosi chiarimenti tecnico-amministrativi pervenuti a seguito della pubblicazione del avviso in titolo"; "le esigue manifestazioni d’interesse ad oggi pervenute"; "la specificità della procedura di qualifica, propedeutica al successivo affidamento del servizio di coltivazione di piante cannabis ad uso farmaceutico".
Speriamo che il ministero della Salute faccia qualcosa in tempi brevi, ad esempio sbloccando il mercato delle importazioni, visto che ad oggi i 5 importatori italiani sono costretti ad importare cannabis medica dal ministero della Salute olandese, che a sua volta si rifornisce dalla Bedrocan che non riesce a soddisfare tutte le richieste. Anche perché la cannabis da importare ci sarebbe: il Portogallo, che ha iniziato a produrla ben dopo di noi, ha fatto segnare il record di esportazioni di cannabis nel 2021 con 30 tonnellate, e altre 10 esportate nei primi due mesi del 2022.
*Aggiornamento al 23 giugno: dall'ultimo aggiornamento sul sito del ministero, si può leggere che la proroga per presentare la manifestazione di interesse al bando, scade il 29 luglio.
Mario Catania