Mentre la vaporizzazionesi sta diffondendo sempre più come metodo usato dai pazienti per assumere cannabis, continuano gli studi scientifici che confermano i benefici che possono dare a chi li utilizza. 3 studi scientifici analizzati in passato avevano spiegato come la vaporizzazione riduca la quantità di monossido di carbonio che entra in circolazione nel flusso sanguigno rispetto alla combustione, comportino una diminuzione problemi respiratori e comportino “miglioramenti significativi nella funzione polmonare” anche dopo un mese di utilizzo.
Percentuale di tutti i cannabinoidi trovati in varie percentuali dai 5 vaporizzatori.
Un nuovo studioin vitro pubblicato su Plos one, intitolato "In Vitro Validation of Vaporizers for the Smoke-Free Inhalation of Cannabis", conferma come l'uso dei vaporizzatori sia sicuro ed efficace per i pazienti che assumono cannabis.
"Gli acidi cannabinoidici", scrivono i ricercatori svizzeri nello studio guidato da Christian Lanz, "subiscono decarbossilazione a circa 200° C e rilasciano cannabinoidi volatili neutri, che entrano nella circolazione sistemica attraverso l'assorbimento polmonare dal vapore. La vaporizzazione non pirolitica evita la formazione di prodotti pericolosi derivati dalla combustione come catrame, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), monossido di carbonio e altre sostanze cancerogene (ad esempio benzene). Gieringer, insieme al suo team di ricercatori, ha dimostrato i vantaggi della vaporizzazione di cannabis rispetto al fumo e dimostrando che la formazione di prodotti derivati dalla combustione viene soppressa quasi completamente".
"Pertanto", proseguono gli autori, "l'obiettivo del presente studio è stato quello di indagare in vitro le prestazioni di 3 vaporizzatori tascabili ed uno portatile reperibili in commercio sul mercato svizzero e paragonarli al Volcano Medic® considerato come il migliore standard". I vaporizzatori usati nello studio sono Plenty Vaporizer®, Arizer Solo®, DaVinci Vaporizer® e Vape-or-Smoke™, diversa dagli perché non riscaldata elettronicamente ma con una fiamma alimentata da gas butano, mentre sono stati utilizzati ceppi di cannabis ricchi di THC ed altri ricchi di CBD. Nel vapore dei 4 vaporizzatori elettronici sono stati trovati THC e CBD al 58.4 e 51.4%, 66.8 e 56.1%, 82.7 e 70.0% e 54.6 e 56.7% rispettivamente nel Volcano Medic®, Plenty Vaporizer®, Arizer Solo® e DaVinci Vaporizer®.
"I vaporizzatori analizzati nello studio", si legge nelle conclusioni, "decarbossilano efficientemente i cannabinoidi acidi e rilasciano i cannabinoidi neutri nel vapore. Di conseguenza possono essere considerati come una modalità promettente per la gestione sicura ed efficiente della cannabis terapeutica e dei cannabinoidi più in generale".
Redazione cannabisterapeutica.info