Nonostante i numerosi casi di miglioramento riportati da pazienti in tutto il mondo, i risultati scientifici nella ricerca medica sul trattamento del glaucoma con i cannabinoidi restano contrastanti. In un recente articolo, l’American Academy of Ophtalmology ribadisce che la terapia con la cannabis non è un trattamento efficace contro il glaucoma in quanto gli effetti collaterali della terapia risultano superiori ai benefici. Secondo molti ricercatori, il principale problema dell’automedicazione con la cannabis consiste nel fatto che l’assunzione per un’efficace terapia del glaucoma dovrebbe avvenire circa 8 volte al giorno, rendendo il paziente non idoneo all’utilizzo di macchine o ad altre attività lavorative. Maggiori dettagli sulle più recenti conclusioni di questa associazione di oftalmologi si trovano in questo articolo. Anche la American Glaucoma Society non considera accettabile la cura del glaucoma con la cannabis a causa degli effetti collaterali e della breve durata dell’effetto. In questo articolo si trovano le motivazioni scientifiche.
Restano però le innumerevoli testimonianze dei pazienti, alcune riportate in questa pagina dedicata a pro e contro del trattamento del glaucoma con cannabis. Come restano i precedenti studi scientifici che ne testimoniano l’efficacia. Sul blog Cannajournal si trova questa raccolta di articoli, ricerche e testimonianze video sul trattamento del glaucoma con la cannabis. L’abbassamento dellapressione intraoculare resta elemento fondamentale per la riduzione del danno da glaucoma e i cannabinoidi provocano questa reazione nell’occhio affetto.
Il futuro della cannabis per il trattamento del glaucoma è rappresentato da diverse modalità di somministrazione rispetto alla pratica dell’inalazione scelta oggi dai pazienti che scelgono di medicarsi autonomamente. La American Glaucoma Society in questo articolo conferma le conclusioni negative della maggioranza dei ricercatori, ma cita la possibilità di realizzare gocce per applicazioni topiche che possono risultare efficaci evitando effetti collaterali. Lo sviluppo di questi farmaci è tuttavia limitato dalla scarsa solubilità in acqua dei cannabinoidi. I colliri e altri medicamenti per uso topico potrebbero massimizzare l’azione del THC sulla pressione intraoculare riducendone l’effetto sistemico. In quest’area di ricerca, la società biotech canadese Cannabis Technologies ha recentemente comunicato di aver iniziato la fase 1 dei test clinici per un farmaco cannabinoide ad uso topico.
Il glaucoma è stato escluso dalle patologie curabili con cannabinoidi dalla recente legge dello Stato di New York per la cannabis terapeutica. In questo articolo si trova un resoconto e un’intervista a una paziente. Le conclusioni degli scienziati e delle associazioni mediche, pur fondamentali per orientare il futuro della cannabis come medicina, non tengono conto delle specifiche condizioni e delle dichiarazioni di ciascun singolo paziente in merito ai benefici. È importante considerare lo stile di vita dei pazienti e l’eventuale presenza di altre patologie che possono ottenere beneficio dai cannabinoidi. In quest’ottica è possibile ricalcolare il rapporto benefici/effetti collaterali dell’inalazione di cannabis per la riduzione dei danni da glaucoma.
Stefano Mariani