Il consumo di cannabis tra gli over 65 non è più un tabù: a confermarlo le più recenti ricerche in campo scientifico e dedicate proprio agli anziani.
L’utilizzo della cannabis medica non è certamente una novità e sono molti i pazienti che la consumano per alleviare il dolore cronico, per limitare i sintomi di malattie legate al sistema nervoso o gli effetti della chemioterapia. Oggi, però, il consumo è sempre più diffuso anche tra la popolazione più matura. Secondo un nuovo studio pubblicato su Jama Internal Medicine in quattro anni il consumo di cannabis è salito del 75% tra gli over 65. Gli aumenti maggiori tra le donne, la fascia più istruita e più ad alto reddito. Scopriamo perché.
Anziani e cannabis: i benefici del consumo over 65
Come i pazienti più giovani, anche gli over 65 possono beneficiare delle proprietà della cannabis, che è in grado di agire come antidolorifico e antinfiammatorio e di ridurre i sintomi di malattie degenerative come il Parkinson.
A sottolinearlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev, in Israele, e pubblicato sul Journal of Clinical Medicine. Dalla ricerca, che ha coinvolto 184 pazienti con più di 80 anni d’età, è emerso che l’85% di loro ha registrato un miglioramento delle condizioni fisiche e dei disturbi che non potevano essere trattati con i farmaci in commercio e ben il 58% ha deciso di continuare la terapia a 6 mesi dalla conclusione della ricerca. Solo il 34% delle persone coinvolte ha registrato lievi effetti collaterali: capogiri (12%), sonnolenza e affaticamento (11%).
La stessa università, inoltre, ha condotto uno studio parallelo coinvolgendo 2746 pazienti over 65 (con un’età media di 74,5 anni) e ottenendo non solo risultati molto simili, ma anche un drastico calo nell’utilizzo di farmaci analgesici sul lungo termine.
L’uso terapeutico della cannabis, quindi, si rivela non solo sicuro, ma anche efficace nei pazienti anziani, purché con bassi dosaggi, con un continuo monitoraggio da parte dei professionisti e dopo un’attenta valutazione delle possibili interferenze dovute al consumo di altri farmaci.
Cannabis e anziani: le patologie
Non solo il dolore cronico e il Parkinson, nei pazienti anziani la marijuana si rivela una potente alleata anche contro i disturbi del sonno, il disturbo post traumatico da stress e altre patologie e condizioni che insorgono con l’età.
Secondo una ricerca condotta dalla Colorado University, infatti, è in crescita la domanda di cannabis terapeutica tra gli over 65 che soffrono di artrite e mal di schiena. Non solo, oltre a un miglioramento generale della salute del paziente, la cannabis restituisce maggiore autonomia, in particolare in riferimento alle piccole attività quotidiane.
Ultimo, ma non meno importante, da studi condotti dall’Università di Bonn e della Hebrew University di Gerusalemme è emerso che la cannabis potrebbe rallentare anche la degenerazione del cervello e il declino cognitivo. In particolare, come sottolineato da un’altra ricerca, condotta dall'Università di Tel Aviv, i componenti attivi della cannabis combattono e aiutano a eliminare la proteina tossica beta amiloide, causa principale dell’Alzheimer.
Cannabis over 65: il futuro della ricerca
Dopo i risultati di questi studi, che confermano gli effetti benefici della cannabis sui pazienti over 65, i ricercatori chiedono di poter condurre nuove ricerche così da combattere e alleviare i sintomi delle patologie più diffuse e per le quali attualmente non esiste una cura.
Gli studi, però, si scontrano con i pregiudizi e ciò avviene soprattutto nei paesi dove l’utilizzo della cannabis è ancora oggi stigmatizzato, anche in campo medico. In molti paesi, infatti, nonostante le leggi a favore, i medici si rifiutano di prescrivere ricette di prodotti che contengono THC, alimentando così un tabù che dovrebbe essere eliminato.
Martina Sgorlon