Dopo il raccolto e le opportune analisi, allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze cominciano a guardare avanti, a quando nel 2016 avranno ottenuto le autorizzazioni di Aifa e ministero della Salute e comincerà la produzione commerciale vera e propria.
Intanto il raccolto sperimentale ottenuto dalle 80 talee fornite dal Cra-Cin, che ha fruttato 3 chilogrammi di infiorescenze, è stato analizzato. "Abbiamo già fatto analizzare il raccolto e corrisponde per filo e per segno come qualità e concentrazione di principi attivi a quello che dovevamo ottenere — ha raccontato il colonnello Antonio Medica al corriere.it — ma non può ancora essere distribuito perché l’iter delle autorizzazione non è ancora concluso". Invece che produrre circa 30 grammi a pianta, la produzione ha superato le aspettative, arrivando a circa 50 grammi di infiorescenze prodotte per ciascuna talea ed è stato attivato un altro ciclo di coltivazione per confermare i risultati ottenuti.
L’Aifa ha già effettuato le ispezioni della serra pilota e della nuova area produttiva che ospita le serre grandi e il laboratorio di lavorazione delle infiorescenze per l’estrazione del principio attivo e il confezionamento. "I controlli di Aifa hanno avuto esito positivo e le autorizzazioni sono in itinere", sottolinea Medica spiegando che: "Stiamo chiudendo la fase sperimentale e con le nuove autorizzazioni apriremo quella per la coltivazione di sostanze vegetali a fini terapeutici. Se non ci sono intoppi, fra ottobre e novembre si dovrebbe cominciare la coltivazione su larga scala".
Dal 2016 dovrebbero quindi essere prodotti i famosi 100 chilogrammi di infiorescenze preventivati. Il quantitativo, come ci ha raccontato il direttore dello stabilimento, il generale Giocondo Santoni, è una stima ottenuta raddoppiando il quantitativo di infiorescenze importate dall'Olanda nel 2014. Ma, come ci hanno fatto notare diverse associazioni, non potrà certo soddisfare il fabbisogno i tutti i malati, visto che, se si considera che alcuni pazienti utilizzano mezzo grammo di infiorescenze al giorno, ma altri arrivano ad usarne anche 5 grammi, con una media di 2,5 grammi al giorno si arriva a quasi un chilogrammo l’anno per paziente, e quindi i 100 chili potrebbero bastare per appena 100/200 pazienti a fronte di migliaia di richieste. Quindi, anche se la produzione non risolverà immediatamente i problemi di approvvigionamento, sicuramente sarà un passo in avanti.
Intanto, come succede più volte ogni anno, in questo periodo si registrano carenze di importazione sia in Italia, sia in altri Paesi europei. Questo perché l'Olanda è attualmente in Europa l'unico produttore di farmaci derivati dalla cannabis e non riesce a provvedere alle richieste di tutti. Cosa che spiega meglio perché le importazioni nel 2014 si siano limitate a soli 54 chili di infiorescenze. Senza contare le migliaia di persone che, nonostante i tentativi, si sono perse nei meandri della burocrazia senza riuscire ad ottenere il tanto agognato farmaco. Ad ogni modo, per far fronte alla difficile situazione attuale, dallo Staibilimento di Firenze hanno chiesto all'Aifa che le infiorescenze fin qui prodotte, invece che essere distrutte (come avviene per legge da anni al Cra-Cin di Rovigo), possano essere distribuite proprio per sopperire alle carenze.
Redazione di Cannabisterapeutica.info