Dalla fibromialgia ad un maggior benessere: un viaggio attraverso la medicina complementare e i cannabinoidi

Dalla fibromialgia ad un maggior benessere: un viaggio attraverso la medicina complementare e i cannabinoidi

L'esperienza e i consigli della naturopata Stefania Marcolongo nel trattare la fibromialgia con medicina complementare e cannabinoidi

Ringrazio Cannabis Terapeutica ed Ecopassion, che mi hanno concesso questo ‘spazio’ da dedicare alla fibromialgia e ai cannabinoidi. Infatti proprio i cannabinoidi, uniti ad altri rimedi e tecniche della medicina complementare, sono quelli che studio e utilizzo su di me per trattare la fibromialgia e che mi permettono di ritrovare il mio equilibrio e vivere pienamente la mia vita. Per questo ho deciso di dedicare gran parte della mia attività ad essere di supporto alle persone con questa sindrome.

In questo contesto, farò un breve riepilogo su cos’è la fibromialgia, quali sono i sintomi e le potenziali cause, le visioni sia della medicina allopatica che della medicina complementare e personali. Vi parlerò infine di come, secondo la mia esperienza, associando i cannabinoidi ad alcuni mirati fitoterapici e rimedi naturali, si possono ottenere reali benefici.

Cos’è la fibromialgia: definizione, sintomi

La fibromialgia è una sindrome ‘aspecifica’ caratterizzata generalmente da aumento della sensibilità al dolore locale o diffuso in tutto il corpo, spesso accompagnato da uno o più di questi sintomi: affaticamento, insonnia, problemi di memoria e concentrazione (fibro-frog), inoltre mal di testa tensivo, vista sfocata, disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare, gastrite, sindrome dell'intestino irritabile, crampi alle gambe, cistite cronica, ansia, depressione. I sintomi spesso iniziano dopo un evento traumatico fisico o emotivo ma in altri casi si accumulano gradualmente nel tempo fino ad arrivare ad un primo episodio di ‘crisi’, si presenta come un’infiammazione che peggiora, specie in periodi di stress come: viaggi (intesi come, per esempio, spostamenti continui legati all’attività professionale), cambiamenti meteorologici, cambiamenti nei livelli ormonali (come la menopausa) o dei farmaci, eccessivo sforzo fisico e, come già detto, dopo stress emotivi (lutto, licenziamento, separazione sentimentale, ecc. …).

Si stima che colpisca più di due milioni di italiani, in maggioranza donne, di cui non si conosce ancora con certezza la causa, anche se di recente è stata riscontrata l’esistenza di fattori autoimmuni.

Cause

Le cause alla base della fibromialgia non sono ancora conosciute: ad oggi si pensa che concorrano molti fattori: genetici, biochimici, ambientali, psicologici.

Per questo la diagnosi non è semplice e spesso viene fatta dopo anni e dopo che il cliente si è sottoposto a svariati esami, visite e accertamenti di differenti medici specialisti (ortopedico, neurologo, reumatologo, psicologo... per citarne alcuni).

Visione e risposte della medicina allopatica

La medicina allopatica, considera la fibromialgia una "sindrome cronica e incurabile" e di conseguenza in genere si concentra nella direzione di spegnere/calmare i sintomi o di agire sul sistema immunitario o infine di agire a livello psicologico, sempre e comunque prescrivendo numerosi farmaci a seconda dei sintomi riscontrati.

Visione e risposte della medicina complementare e personali

La fibromialgia è la risposta di un corpo (e un’anima) che esprime tanto dolore da non poterlo più contenere, la prima cosa che consiglio di fare è fermarsi ad ascoltarsi, permettersi di esprimerlo e non sopportarlo e soffocarlo. Fino a quando non ho ricominciato a farlo e apportare quei cambiamenti interiori ed esteriori necessari (nelle relazioni, nel lavoro, nell’alimentazione) ed elaborare e lasciar andare tutti i ‘dolori’ vissuti, nessuna cura sembrava funzionare: la prima cura siamo sempre noi.

E adesso vi scrivo alcuni consigli e strumenti della medicina complementare che utilizzati singolarmente o ancora meglio in sinergia possono essere un supporto efficace, anche per chi utilizza la terapia farmacologica.

L’esercizio fisico, l’attività motoria e il massaggio

Un esercizio fisico leggero e regolare può ridurre il dolore e la stanchezza, migliorare il sonno e l'umore se inserito gradualmente nella routine. L'esercizio fisico in ‘acqua’ poi può giovare ancora di più, proprio perché l'acqua sostiene dolcemente il corpo. Anche praticare tai chi o yoga possono aiutare, meglio ancora se associate alla meditazione o tecniche di mindfulness quotidiane.

Alcune tecniche di massaggio specifiche, eseguite da professionisti, aiutano a sciogliere il dolore e le tensioni muscolo-scheletriche ma anche a rilassarsi e dormire meglio.

Sonno

È importante per tutti, ma ancora di più per chi soffre di fibromialgia, dormire almeno 7/8 ore per notte, meglio se tra le ore 22 e le ore 6 del mattino (in linea con il ritmo circadiano). Per avere un sonno più profondo e ristoratore può essere utile: ridurre il tè e il caffè, specie da dopo pranzo; rilassarsi prima di andare a letto, evitando attività e pensieri ‘faticosi’ e magari bere una tisana calda di Camomilla o Melissa.

Attività e riposo

È consigliato a chi soffre di fibromialgia di creare abitudini sane, pianificare le attività quotidiane, inserendo pause di riposo. Importante anche nell’attività professionale stabilire obiettivi raggiungibili e suddividere i grandi compiti in compiti più piccoli per non accumulare tensione e distress.

Nutrizione

Anche se non esiste una dieta unica, adatta a tutte le persone con la fibromialgia è ormai accertato che curare l’alimentazione è un aspetto fondamentale: si consiglia soprattutto di ridurre il consumo di zuccheri e carboidrati complessi, alcool e caffeina, derivati del latte e carni specie quelle rosse, perché tutti cibi pro-infiammatori. Aumento del consumo di frutta e verdura, meglio se cruda e all’inizio dei pasti e dei cereali integrali.

Floriterapia

Infine cito i rimedi floreali, che agendo a livello vibrazionale accompagnano dolcemente le persone a recuperare l’equilibrio “emozionale/energetico“.

Integrazione e rimedi naturali per il corpo

L’integrazione personalizzata e mirata con nutraceutici e con la fitoterapia associata all’uso esterno di pomate/oli/unguenti sono un supporto efficace per dare sollievo a livello locale o generale.

Cannabinoidi: perché usarli nella fibromialgia e consigli specifici sulle modalità

Cos’è il Sistema Endocannabinoide in breve e come agiscono i cannabinoidi

Il Sistema Endocannabinoide (SEC) regola alcune delle funzioni vitali dell’organismo come: dolore, infiammazione, umore, ritmo del sonno, appetito, memoria e molti altri.

Il SEC è composto da molecole chiamate endocannabinoidi e da recettori chiamati CB1 e CB2 e presenti sia nel sistema nervoso centrale che nel sistema immunitario.

Quando succede uno squilibrio del SEC, di qualunque natura, i fitocannabinoidi possono quindi intervenire a riportare l’organismo all'equilibrio fisiologico, perché si adattano sia ai recettori CB1 che ai CB2, come chiavi nella serratura.

Molti studi riportano che l’uso degli estratti di Canapa, non solo il CBD (Cannabidiolo) ma anche in sinergia con gli altri cannabinoidi (effetto entourage), possano essere un valido aiuto nella fibromialgia soprattutto per modulare questi disagi: dolore, infiammazione e la componente ansia e insonnia, spesso co-presenti in chi ne soffre.

Consigli pratici sull’uso dei cannabinoidi associati alla fitoterapia

  1. Se è una persona giovane o comunque con recente diagnosi di fibromialgia e che non ha mai usato cannabinoidi: consiglio di iniziare con poche gocce di un fitocomplesso della Canapa che abbia una percentuale di CBD tra il 3 e il 5% per aiutare il suo sistema endocannabinoide a tornare in equilibrio e quindi modulare, come sopra detto: dolore e infiammazione.
  2. Se invece è una persona adulta/anziana o che già utilizza cannabinoidi o in una fase particolarmente acuta: consiglio sempre di iniziare con poche gocce ma con un fitocomplesso con una percentuale di CBD tra il 10 e il 20%.

Poi a seconda del disagio che più la disturba posso associare:

  • In caso di dolore e infiammazione muscolo-scheletrico: per uso interno fitoestratto di Boswellia serrata associato ad acidi grassi che contengano Omega 3 e 6 proporzionati, come l’olio di Canapa. Anche l’MSM, è un valido supporto in queste situazioni. Per uso esterno consiglio gel o pomate a base di Arnica e Artiglio del diavolo, da usare a livello locale. Dove possibile si ha un risultato migliore con un olio da massaggio che contenga, oltre a queste piante, anche oli essenziali rilassanti e decongestionanti.
  • In caso di ansia e insonnia: per uso interno preferisco consigliare fitoestratti rilassanti ma ‘gentili’ come la Melissa (che lavora anche sulle tensioni di stomaco) in fitoestratto o in tisana o l’olio essenziale di Lavanda, che oramai tutti conosciamo per il suo effetto, anche solo per annusamento, e che possono essere usati in qualunque momento della giornata.
  • In caso di colite o sindrome del colon irritabile: ho avuto buoni risultati associando un fitocomplesso della Canapa che contenga CBG (Cannabigerolo) in una percentuale tra il 5 e il 10%, specifici probiotici che aiutano a riequilibrare la flora batterica e fitoestratti rilassanti per la muscolatura intestinale come la Calendula e la Camomilla o come lo Zenzero per aiutare la digestione. Anche in questo caso un massaggio sull’addome, con un olio rilassante, è una sinergia maggiormente efficace.

Questi sono naturalmente solo alcuni esempi generali su come può essere un approccio naturopatico, ma ogni persona ha una sua genetica, terreno, età, storia… ed è quindi importante che la consulenza sia personalizzata su di essa.

26 febbraio 2025
Altro da leggere
AttenzioneLe informazioni su questo sito sono presentate a solo scopo informativo, non possono costituire in alcun caso la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Pertanto non possono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente o la visita specialistica. Leggi il Disclaimer