La Food and Drug Administration, organo statunitense di controllo sui farmaci ha recentemente pubblicato un elenco di 20 prodotti (nella foto a sinistra) immessi sul mercato americano come integratori a base di CBD o altri cannabinoidi che all’analisi di laboratorio sono risultati quasi del tutto privi dei principi attivi dichiarati. La FDA fa notare che questi prodotti non sono approvati per alcun tipo di trattamento terapeutico, non solo perché al momento il cannabidiolo non è inserito in alcuna tabella di sostanze farmaceutiche o controllate, ma proprio perché non contengono i principi attivi promessi dalle aziende produttrici.
I test sono stati condotti dagli stessi laboratori della FDA e sono riportati in questa pagina. Dalla new economy della cannabis terapeutica emergono quindi vere e proprie truffe a danno di pazienti e consumatori. È questo il caso del prodotto Hemp Oil 21% Cannabidiol della Hemp Oil Care o del 21% CBD Hemp Oil Treatment della Natural Organics Solutions, che sono risultati totalmente negativi ai cannabinoidi. Gli altri prodotti offerti da queste e altre aziende contenevano solo minime tracce di CBD o altri cannabinoidi. La maggior parte sono produttori dello stato di Washington e California, dove la cannabis è di fatto legale, ma la regolamentazione non è ancora evoluta come nel caso del Colorado.
Anche i biscotti per cani della Canna Pet sono risultati privi dei cannabinoidi promessi, mentre ai gatti si è riservato solo uno 0,5%. In tutti i casi la FDA ha emesso delle “warning letter” per diffidare produttori e distributori a proseguire con la truffa. In queste lettere il governo centrale impone un immediato adeguamento dei prodotti ai principi attivi dichiarati e alle patologie che si suppone possano beneficiarne. Le aziende sono tenute a comunicare tempestivamente i provvedimenti adottati e in caso contrario inizierebbe automaticamente un’azione legale.
Al contrario, nessun organo europeo di controllo sulla salute pubblica ha svolto in modo ufficiale un simile test sui prodotti venduti in Europa, pertanto chi acquista integratori o farmaci contenenti cannabinoidi può solo tentare di accertare personalmente l’affidabilità dell’azienda produttrice. Oltre a sperimentare sulla propria pelle prodotti che potrebbero rivelarsi completamente inefficaci.
Stefano Mariani