Nel 2013 Fabrizio Cinquini, medico a favore della cannabis che non ha mai nascosto di coltivarla per analizzarne le virtù terapeutiche per i pazienti, oltre ad averla utilizzata per trattare l'epatite c contratta nel 1997 durante un’operazione d’emergenza a bordo dell’ambulanza, era stato condannato a 6 anni di carcere, interdizione perpetua dai pubblici uffici e 30mila euro di multa, in base alla legge Fini-Giovanardi, che due mesi dopo fu dichiarata incostituzionale.
Dopo quasi due anni dalla sentenza di primo grado, la Corte d’Appello di Firenze ha ridotto la pena a 2 anni e 8 mesi e revocato l’interdizione dai pubblici uffici. “La legge è stata dichiarata incostituzionale - ha spiegato il suo legale, l'avvocato Carlo Alberto Zaina a ilfattoquotidiano.it - perciò ci aspettavamo, comunque, una riduzione abbastanza congrua, nonostante si trattasse pur sempre di un quantitativo di piante rilevante (circa 300), oltre a un quantitativo di 14 chili lordi di sostanza, con principio attivocomplessivo di circa 900 grammi. Non sappiamo ancora il percorso ideativo che ha fatto la Corte. E’ possibile che siano stati debitamente considerati i fini terapeutici della coltivazione e la personalità positiva del Cinquini Passeranno 60 giorni prima che siano rese note le motivazioni della sentenza. Da quel momento, abbiamo 45 giorni per presentare il ricorso in Cassazione, se riterremo, alla luce della sentenza, se ci sarà lo spazio per farlo. E’ evidente che fin da adesso chiederò la revoca della misura cautelare, l’obbligo di dimora nel comune di Forte dei Marmi cui è sottoposto da quasi due anni. Speriamo che il dottore possa tornare a piede libero a giorni".
“Meglio un’altra carcerazione che stare fuori da schiavo del monopolio delle multinazionali o della mafia”, aveva dichiarato il medico prima della sentenza dagli arresti domiciliari nella sua abitazione dove rimarrà fino alla sentenza definitiva.
Redazione cannabisterapeutica.info