Era il 13 settembre quando Steve e Maria Green, entrambi pazienti iscritti regolarmente al programma di cannabis terapeutica dello Stato, hanno appena visto portare via il loro figlio di sei mesi, tolto letteralmente dalle braccia della madre per essere affidato ai servizi sociali del Child Protective Services. In completo stato di shock, mentre - racconta Usa Today - due volanti della polizia assistono fuori dalla loro abitazione, si sentono dire che il motivo è l'esposizione del minore ai fumi della marijuana.
In Michigan si è subito scatenata la protesta di associazioni e cittadini con la creazione, tra le altre cose, della pagina di Facebook "Free Bree", mentre quattro avvocati hanno preso in carico la questione (non a scopo di lucro). Secondo tutti i rappresentanti delle associazioni e comunità a favore della cannabis terapeutica sarebbe necessario bloccare a priori le indagini del genere.
"L'idea che i pazienti che assumono marijuana medica non possano essere buoni genitori è solo isteria derivata dalla cosiddetta War on drugs", ha detto Charmie Gholson, 49enne fondatrice di Michigan Moms United, che lei definisce "una campagna peri rieducare il pubblico e legislatori sugli utilizzi della marijuana in medicina". Ma i Green non sono la prima famiglia a vedere il proprio figlio portato via: "Praticamente succede da quanto la legge è stata approvata", sostiene.
Steve Green, 34 anni, è un ex meccanico auto che soffre di gravi crisi epilettiche che "nessuna medicina è riuscita ad alleviare finché ha provato la marijuana", ha raccontato. Maria Green, 31 anni, è un ex insegnante di scuola materna; è affetta da sclerosi multipla e gestisce un negozio in cui vende integratori alimentari. Entrambi sono pazienti di cannabis a scopo terapeutico approvati dallo Stato, come dimostrato dai loro avvocati in tribunale.
"Abbiamo spiegato che i genitori continueranno a curarsi con la marijuana medica, ma non con in giro loro figlio Bree, che è proprio quello che hanno fatto per tutto il tempo i Green. Inoltre si possono eseguire certo tipi di test regolari al bambino, come un tampone, per dimostrare che Bree non viene in alcun modo esposto ai farmaci", ha spiegato uno degli avvocati.
Mercoledì scorso il giudice Richard Garcia ha espresso dei dubbi circa le azioni di operatori sociali e le loro accuse e venerdì il bimbo è tornato a casa, coi suoi genitori, vicino a Port Hurton, in regime di custodia temporanea.
Redazione Cannabisterapeutica.info