Dermatologia: quando la cannabis può essere utile

Dermatologia: quando la cannabis può essere utile

Cannabis per la pelle: i benefici nelle diverse patologie dermatologiche

In dermatologia, la cannabis e i cannabinoidi possono essere utili per trattare numerose patologie, sia transitorie che croniche. In questo articolo facciamo un po’ di chiarezza e presentiamo una panoramica dei diversi utilizzi e dei più recenti studi in merito.

Sistema Endocannabinoide cutaneo

La pelle è l'organo più esteso del corpo umano e funziona come prima barriera protettiva proteggendo il nostro organismo da microbi nocivi, nonché da pericoli chimici, biologici e radiazioni. Oltre al suo ruolo di difesa, ha un'importante funzione nelle reazioni immunitarie, neurologiche ed ormonali, grazie alla sua complessa struttura di comunicazione tra diverse cellule. La pelle, insieme alle strutture associate come i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee, opera come un organo capace di interagire con il sistema nervoso, immunitario ed endocrino, reagendo a vari stimoli esterni, nonché ai segnali chimici prodotti dalle cellule adiacenti. Questo meccanismo sofisticato è cruciale per preservare la salute della pelle e l'omeostasi cutanea. 

In letteratura scientifica sono ormai diversi i riferimenti al Sistema Endocannabioide cutaneo, poiché è stato dimostrato che i recetttori CB1 e CB2 hanno ligandi endogeni nella pelle.

Cannabis terapeutica in dermatologia: studi e patologie

Le proprietà analgesiche e antinfiammatorie della cannabis terapeutica, date dalle numerose componenti della pianta — dai cannabinoidi ai terpeni —, sono infatti delle potenti alleate nel trattare diverse condizioni dermatologiche e nel ristabilire l’omeostasi cutanea, una situazione di equilibrio e salute della pelle della quale è responsabile lo stesso sistema endocannabinoide coinvolto nel benessere dell’intero organismo.

A dimostrarlo numerosi studi internazionali, come quello pubblicato sul Dermatology Online Journal nel 2018, nel quale si afferma che i cannabinoidi presenti nella cannabis terapeutica contribuiscono significativamente alla riduzione dei danni superficiali (come i graffi) e del rossore, così come dei sintomi di numerose patologie cutanee che possono colpire in maniera più o meno grave e più o meno transitoria i pazienti: acne, eczema, dermatiti (allergiche da contatto, atopiche, steatosiche), idrosadenite suppurativa, prurito, psoriasi e manifestazioni cutanee della sclerosi sistemica.

Altre importanti informazioni arrivano ad esempio da una review pubblicata nel 2022 su Pharmaceuticals, che fa il punto della situazione, sui cannabinoidi e i loro effetti su diverse patologie dermatologiche. 

Acne vulgaris

L’acne (acne vulgaris) è una patologia dermatologica per la quale il sebo in eccesso, le cellule morte e lo sporco ostruiscono i pori portando a una proliferazione di batteri (Propionibacterium acnes). È questa proliferazione a causare rossori e irritazioni.

Dal punto di vista terapeutico, il trattamento si basa in particolare sull’utilizzo del cannabidiolo (CBD) contenuto nella cannabis terapeutica. Il cannabinoide, infatti, da una parte agisce come antinfiammatorio, limitando il rossore, dall’altra favorisce la regolazione del sebo in eccesso riducendo l’ostruzione dei pori, come dimostrato da una ricerca pubblicata sul The Journal of Clinical Investigation.

Secondo gli autori della review pubblicata su Pharmaceuticals, "il cannabidiolo è stato proposto come agente terapeutico promettente per il trattamento dell'acne vulgaris, poiché normalizza la lipogenesi delle cellule sebocitarie (effetto lipostatico, senza compromettere la vitalità cellulare), diminuisce la proliferazione di queste cellule (effetto antiproliferativo, senza indurre l'apoptosi dei sebociti) e diminuisce i livelli di citochine pro-infiammatorie (effetto antinfiammatorio)".

Dermatite da contatto

La dermatite da contatto (o dermatite allergica da contatto) è una reazione che si manifesta con eritema, vescicole e desquamazione quando si entra in contatto con un allergene.

In questo caso, la cannabis terapeutica agisce sia come analgesico, aiutando a ridurre il dolore, sia come antinfiammatorio, riducendo il prurito. Inoltre, come dimostrato da uno studio disponibile su Allergy, il THC contribuisce a ridurre il gonfiore se il trattamento viene applicato per via topica.

Dermatite atopica

A differenza della precedente, la dermatite atopica (o eczema atopico) è una patologia infiammatoria di natura cronica e che si manifesta attraverso intenso prurito accompagnato da eritema, vescicole, secchezza cutanea e lichenificazione della pelle, ossia un ispessimento dello strato cutaneo caratterizzato da un’alterazione della trama cutanea e da solchi estremamente evidenti.

Anche in questo caso, i cannabinoidi presenti nella cannabis terapeutica possono agire sia come analgesico che antinfiammatorio, contribuendo al ristabilimento dell’omeostasi e riducendo i sintomi. Nella review pubblicata su Pharmaceuticals gli autori sottolineano che: "diversi studi e sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che i canabiniodi e gli oli contenenti cannabinoidi sono stati utili per alleviare i sintomi della dermatite atopica come prurito, irritazione e secchezza cutanea".

Psoriasi

La psoriasi è una malattia autoimmune infiammatoria iperproliferativa della pelle, caratterizzata dalla manifestazione di lesioni ("squame") che si sviluppano all'interno dell'epidermide, originate da un turnover estremamente rapido della proliferazione dei cheratinociti epidermici, accompagnato dall'infiltrazione e dall'aumentata espressione di mediatori proinfiammatori nella pelle.
Ebbene, secondo gli autori della review, "i canabinoidi possono essere d'aiuto sia per l'inibizione della proliferazione dei cheratinociti (THC, CBD, CBN e CBG)", sia per la loro azione antinfiammatoria, che "inibisce l'elaborazione dell'antigene nei macrofagi, l'interazione macrofago-cellula T e il rilascio di citochine pro-infiammatorie (IL-2 e TNF-α) e ossido nitrico dalle cellule immunitarie".

Eczema asteatosico

L'eczema asteatotico è un tipo comune di dermatite pruritica caratterizzato da pelle secca, squamosa, screpolata e pruriginosa, tipicamente infiammata con i sintomi che, almeno in parte, sono dovuti al malfunzionamento della riparazione della barriera cutanea. "In sintesi", scrivonoi ricercatori, "sebbene siano stati riportati solo pochi studi sull'uso dei cannabinoidi, i risultati sono promettenti ed è possibile che in futuro questi composti possano essere utilizzati per sostituire gli attuali trattamenti con effetti collaterali indesiderati (ad esempio, l'uso di corticosteroidi)".

18 marzo 2024
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