Un team di ricercatori della University of South Carolina School of Medicine ha scoperto che il THC ha ritardato con successo il rigetto di un organo trapiantato in un gruppo di cavie da laboratorio. Per lo studiopubblicato a settembre sul The Journal of Leukocyte Biology i ricercatori hanno preso due gruppi di topi geneticamente diversi ed hanno effettuato un trapianto di pelle innestandola da un gruppo all'altro e viceversa.
Mentre il primo gruppo è stato trattato con placebo, il secondo gruppo è stato trattato con il THC. "Siamo entusiasti di aver dimostrato per la prima volta che i recettori dei cannabinoidi hanno un ruolo importante nel prolungamento del rigetto in un trapianto, sopprimendo la risposta immunitaria del ricevente", ha sottolineato il co-autore dello studio Mitzi Nagarkatti. "Questo studio - ha continuato - apre una nuova area di ricerca che porterebbe ad approcci migliori per prevenire il rigetto di trapianto, nonché per il trattamento di altre malattie infiammatorie".
Anche se i risultati dello studio sembrano promettenti, i ricercatori non sono sicuri riguardo ai meccanismi molecolari coinvolti nel ritardo del rigetto dell'organo. I ricercatori spiegano inoltre che diversi studi scientifici sono in corso per identificare i benefici di ogni singola molecola contenuta nella cannabis, anche se la sfida più affascinante per i ricercatori è quella di individuare i percorsi molecolari coinvolti nei vari processi. I ricercatori hanno specificato nello studio di non usare cannabis come terapia senza consultare un medico.
Redazione cannabisterapeutica.info