Continua la detenzione per Fabrizio Cinquini, il medico conosciuto per le sue battaglie a favore della cannabis terapeutica che è stato arrestato lo scorso 22 luglio. Dopo 16 giorni di sciopero della fame ha ripreso a mangiare, dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino in cui è stato trasferito dal carcere di Lucca.
Il 50enne medico specializzato in chirurgia vascolare, quando è stato tratto in arresto dagli agenti stava sviluppando degli ibridi dall'alto valore terapeutico. Attualmente sospeso dall'Ordine, rischia 20 anni di carcere, con l'accusa di produzione e coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. ''Il lavoro di questo medico era senza fini di lucro e con spirito esclusivamente scientifico'' mette in chiaro il giornalista Fabrizio Dentini, che lo ha intervistato, insieme ad altri esperti e pazienti, nel suo libro-inchiesta "Canapa Medica" in uscita a settembre, in cui Cinquini dichiara: ''Dal 2000 ad oggi pago la mia ostinazione e la mia coerenza, anche professionale, che deriva dal giuramento di Ippocrate, con continue carcerazioni''.
L'Espresso racconta di come il dottore, in passato in servizio sulle ambulanze, abbia contratto l'epatite c durante un intervento e, dopo vari tentativi, si sia curato tramite la cannabis, che da quel giorno non ha mai smesso di studiare. La prossima udienza del processo è attesa per il 26 settembre.
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