Era il 2014 quando il Consiglio regionale pugliese aveva approvato all’unanimità una legge che permetteva l’avvio di progetti pilota, in collaborazione con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, la produzione dei medicinali a base di cannabis. Anche se poi nella pratica nessun progetto concreto di produzione di cannabis era stato avviato.
Ora le Regione ci riprova, e la nuova legge proposta ha ricevuto il primo sì dalla giunta regionale a fine 2016. Dopo questo passaggio l'iter prevede il vaglio della commissione e l'eventuale approvazione del consiglio regionale. Ma lo scoglio più duro, come previsto dal decreto emanato dal ministero della Salute nel novembre del 2015, è l'approvazione necessaria del progetto da parte del ministero della Salute stesso, che per ora ha approvato solo la produzione sperimentale presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, oltre che dall'Aifa.
Il testo "Uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi nell'ambito del sistema sanitario regionale, per le terapie del dolore e delle cure terminali, patologie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative, autoimmunitarie e psichiatriche" è composto da sei articoli con l'obiettivo principale di costituire un progetto pilotaper la coltivazione, produzione e distribuzione regionale di sostanze a base di cannabis per motivi terapeutici.
Il progetto pilota dovrà essere realizzato da una Ats, associazione temporanea di scopo (senza finalità di lucro e costituita da università, enti di ricerca, associazioni di volontariato e soggetti privati che lavorano nel settore farmaceutico) che dovrà essere individuata dalla Regione tramite una manifestazione di interesse. Spetterà all'associazione redigere il progetto per la coltivazione della cannabis che dovrà avvenire nelle campagne pugliesi.
Il preparato dovrà poi essere inviato in un centro regionale unico per la preparazione dei ritrovati galenici ed il progetto sarà interamente finanziato dal sistema sanitario regionale: "Possiamo finanziare il progetto con i soldi che attualmente spendiamo ogni anno per acquistare farmaci dall'Olanda", ha sottolineato Giovanni Gorgoni, direttore dell'Ares, che ha firmato la proposta di legge.
Nel corso del 2015 i circa 300 pazienti pugliesi che hanno diritto alla cannabis terapeutica hanno fatto uso di 44 chili di cannabis provenienti da centri autorizzati dell’Olanda. Un consumo in crescita costante. Per rifornirsi, il sistema sanitario regionale (che copre le spese) ha speso diverse centinaia di migliaia di euro. La Regione potrà inoltre attivare partnership di ricerca e valutazione con le università della Puglia, associazioni e altri soggetti interessati o con competenze specifiche.
Redazione cannabisterapeutica.info