Continuano i test sull'Epidiolex, nuovo farmaco composto al 98% da CBD, cannabinoide non psicoattivo, prodotto dalla società GW Pharmaceuticals. Gli studi pre-clinici sponsorizzati per anni dalla società hanno mostrano infatti che il CBD, insieme al CBDV, ha il potenziale di ridurre le crisi epilettiche.
I risultati erano serviti ad ottenere l'autorizzazione della FDA (Food and Drug Administration) che ha autorizzato i primi due studi clinici sul farmaco diretti da Orrin Devinsky, direttore del Comprehensive Epilepsy Center dell’Università NYU School of Medicine e da Roberta Cilio, che dirige la ricerca di epilessia pediatrica presso l’Università della California che dovevano coinvolgere 125 bambini affetti da varie forme di epilessia. La dottoressa Patricia Corby della NYU School of Medicine ha sottolineato di recente che i risultati finora sono stati "estremamente promettenti".
Il suggerimento è che gli estratti di cannabis ricchi di CBD potrebbero essere efficaci nei trattamenti anticovulsivi e che sono anche meglio tollerati – visto che fino ad ora non sono stati scoperti effetti collaterali significativi – rispetto ai farmaci antiepilettici esistenti. In America la situazione si sta evolvendo velocemente ed è stata permessa la sperimentazione clinica di cannabidiolo (CBD) in diversi Stati (Alabama, Kentucky, Mississippi, Utah, e Wisconsin). La Florida ha confermato lo stanziamento di 1 milione di dollari per la creazione di un farmaco ricco di CBD, mentre la Georgia e lo stato di New York hanno sviluppato degli accordi con la GW Pharmaceuticals per testare il farmaco antiepilettico a base di CBD che la società ha già sviluppato.
Intanto anche in Scozia un team di ricercatori dell'Università di Edimburgo ha fatto domanda per avere il permesso di studiare questo tipo di trattamento. Il dottor Richard Chin (nella foto), neurologo pediatrico presso il Muir Maxwell Epilepsy Centre dell'Università di Edimburgo, ritiene che il farmaco possa essere in grado di aiutare coloro che non rispondono ai trattamenti tradizionali. "Inoltre - spiega il dottore - il farmaco migliora il comportamento e la cognizione dei pazienti. Uno degli aspetti interessanti del CBD è che non solo contribuisce a diminuire le crisi epilettiche e ad aumentare il lasso di tempo che passa tra una crisi e l'altra - ma migliora anche il comportamento e la cognizione. Se metti un bambino in terapia intensiva puoi anche fermare le sue convulsioni, ma non fai nulla per la sua qualità della vita, per la sua capacità cognitiva e per la sua famiglia. Un farmaco che blocca gli attacchi e porta anche un miglioramento cognitivo è piuttosto sorprendente".
Molti dei casi coinvolgono i bambini affetti da rare forme di epilessia, come la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet e secondo il dottore questi disturbi diventano più gravi nel tempo e in genere non rispondono bene ai farmaci convenzionali. "I bambini possono avere da una a 200 crisi epilettiche al giorno. Questo è la situazione alla quale si trovano davanti molte famiglie. C'è ovviamente la necessità di trovare trattamenti alternativi".
Il gruppo del dottor Chin spera di ricevere l'approvazione entro la fine dell'anno e ha in programma di reclutare 30 bambini per effettuare due serie di test, una ad Edimburgo e un'altra al Great Ormond Street Hospital di Londra.
Redazione Cannabisterapeutica.info