L'analisi dell'Istituto Superiore di Sanità sulle prescrizioni di cannabis medica in Italia dal 2019 al 2024
Negli ultimi anni, l'uso medico della cannabis in Italia ha registrato una crescita significativa, delineando un quadro dettagliato dei pazienti e delle modalità di prescrizione. Secondo i dati raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel periodo 2019-2024, sono state registrate circa 100mila prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico, coinvolgendo circa 28mila pazienti con età media di 60 anni e una prevalenza femminile: il 70% dei soggetti è costituito da donne.
Prescrizione di cannabis e indicazioni terapeutiche
La principale indicazione terapeutica per l'uso della cannabis è il trattamento del dolore cronico, rappresentando il 78% delle prescrizioni. Un ulteriore 20% riguarda l'analgesia in patologie caratterizzate da spasticità, come la sclerosi multipla. Altri impieghi, seppur minoritari (circa il 2%), includono l'uso come antiemetico, anticinetosico e stimolante dell'appetito.
Cosa prescrivono i medici?
Per quanto concerne i prodotti prescritti, due varietà di cannabis contenenti diverse percentuali di THC e CBD costituiscono oltre il 60% delle prescrizioni totali. È interessante notare una notevole variabilità nei dosaggi utilizzati, sia nelle fasi iniziali che durante la prosecuzione del trattamento, evidenziando l'importanza di una personalizzazione terapeutica basata sulle specifiche esigenze del paziente.
La maggior parte delle prescrizioni è effettuata da medici specialisti, in particolare anestesisti, terapisti del dolore, reumatologi, neurologi e oncologi. Questo dato è in linea con le indicazioni del decreto ministeriale del 2015, che disciplina l'uso medico della cannabis in Italia.
Relazioni avverse: una sola segnalazione negli ultimi 6 mesi
Nonostante l'aumento delle prescrizioni, il monitoraggio delle reazioni avverse associate all'uso medico della cannabis ha evidenziato un numero relativamente basso di segnalazioni. Nel semestre luglio-dicembre 2024, è stata registrata una sola nuova segnalazione di sospetta reazione avversa, confermando un profilo di sicurezza favorevole nel contesto terapeutico.
In conclusione, l'uso medico della cannabis in Italia rappresenta una risorsa terapeutica consolidata, soprattutto nel trattamento del dolore cronico e di specifiche patologie neurologiche. La continua raccolta e analisi dei dati relativi alle prescrizioni e alle reazioni avverse contribuisce a garantire un impiego sicuro ed efficace di questa terapia, offrendo ai pazienti alternative valide quando le terapie convenzionali risultano insufficienti.