Un articolo a cura della Dottoressa Valentina Florean di Clinn, per raccontare i potenziali benefici della cannabis per il benessere sessuale, grazie all'interazione con il Sistema Endocannabinoide.
Il Sistema Endocannabinoide (SEC) è coinvolto in molte funzioni biologiche del nostro organismo: sonno, appetito, dolore, umore e riproduzione, essendo i recettori per i cannabinoidi distribuiti in tutto il corpo.
In letteratura si possono consultare diversi studi, soprattutto su modelli murini, che pongono l’attenzione sulle differenze tra sistema endocannabinoide (SEC) maschile e femminile, osservando gli effetti delle oscillazioni plasmatiche degli endoncannabinoidi endogeni, Anandamide (AEA) e 2-Arachinoidoilglicerolo (2-AG) e i conseguenti effetti che queste comportano.
Anche se sono necessari molti più studi sull’essere umano per avere una visione più chiara sul tema, quello che emerge è che alterazioni del SEC si ripercuotono sulla salute e sulla qualità di vita dell’individuo.
Quando si parla di Cannabis Medicale (CM) si fa riferimento a preparati contenenti i due principi attivi ad oggi più studiati: il THC e il CBD. Questi sono presenti in percentuale variabile nei diversi tipi di infiorescenza e possono essere somministrati per via orale (Olio di Oliva o MCT) oppure inalatoria (attraverso vaporizzazione). Le patologie in cui la Cannabis è maggiormente impiegata sono: il dolore cronico, le malattie neurologiche e neurodegenerative, malattie autoimmuni, ansia, depressione, PTSD, vulvodinia, endometriosi e insonnia.
Cannabis e benessere sessuale
L’interesse di questa strategia terapeutica nel contesto nel benessere sessuale nasce dalla possibilità di questo farmaco di inserirsi in molteplici contesti patologici che compromettono più o meno direttamente la vita sessuale dei pazienti. A questo si unisce una buona tolleranza da parte dei pazienti e un basso livello di interazione con le classi di farmaci più utilizzati (antidepressivi, neurolettici, antidolorifici).
Difficilmente in ambulatorio ci troviamo ad affrontare direttamente il tema della sessualità. Anzi, molto spesso non viene menzionato dai pazienti, sebbene molti siano di giovane età e/o coniugati. Ponendo qualche domanda inerente, emergono problemi con frasi come “quello ormai l’ho dimenticato” oppure “ho troppo dolore”, “mi manca il desiderio” e “ma quello è l’ultimo dei problemi”.
Una metanalisi che confronta diversi studi su disfunzione erettile e utilizzo di cannabis (non medicale) (Relationship Between Cannabis Use and Erectile Dysfunction: A Systematic Review and Meta-Analysis), dimostra che il suo utilizzo contribuisce a migliorare la sintomatologia soprattutto quando questa è secondaria a patologie come ansia, depressione o dolore.
Il razionale di utilizzo della Cannabis Terapeutica trova pertanto spazio nel trattamento di disfunzioni sessuali secondarie ad altre patologie oppure al contestuale uso di farmaci che possono provocare o accentuare disfunzioni degli organi sessuali o calo della libido.
Migliorando il dolore, il sonno e il tono dell’umore, la Cannabis Medicale può implementare notevolmente la qualità della vita dei pazienti e di conseguenza incrementare il benessere sessuale, molto spesso messo in secondo piano o considerato non prioritario rispetto alla patologia di partenza, che diventa totalizzante nella vita e nei pensieri del paziente.