Il “Cannabis social club francese” che perora la depenalizzazione della cannabis in Francia e il cui portavoce è stato condannato ad otto mesi di prigione con sospensione lo scorso 18 aprile, è stato sciolto in seguito alla sentenza del tribunale di Tours. La giustizia, che ritiene illecita questa associazione, ha vietato ai suoi membri di riunirsi.
Secondo Philippe Baron, avvocato del “Cannabis social club francais”, “questa decisione non è una sorpresa nella misura in cui si pone la questione di liceità (conformita' al diritto) dell'oggetto dell'associazione. La cannabis è illegale in Francia, per cui parlare di liceità dell'associazione è impossibile”. Contemporaneamente, dall'inizio di giugno, un decreto pubblicato sul “Journal officiel” è entrato in vigore ed ha aperto la strada alla vendita di farmaci contenenti cannabis. “Io pongo quindi la questione: come si fa per mettere della cannabis all'interno di un farmaco? Ci vorranno comunque delle associazioni per coltivarla”, ha commentato l'avvocato.
Dominique Broc, il giardiniere di 44 anni che ha creato i Cannabis social club, condannato il 18 aprile a Tours a otto mesi di prigione con la sospensione e 2500 euro di multa per detenzione e uso di droga e rifiuto di prelievo del DNA, fa sapere che alcune centinaia di Cannabis social club continuano a esistere ufficialmente in Francia.