E’ già stato dimostrato scientificamente che la cannabis è una sostanza significativamente meno dannosa dell’alcol ed oggi un nuovo studio scientifico spiega come l’uso di questa sostanza possa proteggere da patologie causate dall’abuso di alcool.
Secondo un recente studio la cannabis potrebbe aiutare ad alleviare alcuni dei danni al fegato causati dal consumo eccessivo di alcol perché i cannabinoidi riducono la tossicità epatica causata dall'etanolo, il composto chimico presente nell'alcool.
Cannabis per ridurre i danni dell'alcol al fegato, il nuovo studio
I ricercatori hanno esaminato gli effetti protettivi dei cannabinoidi contro la tossicità epatica indotta dall'etanolo nei ratti. Gli animali sono stati divisi in sette gruppi, tutti trattati con diverse combinazioni di etanolo e cannabinoidi. L'analisi ha rivelato che i gruppi trattati con dosi più elevate di cannabinoidi hanno mostrato un'infiammazione ridotta rispetto agli animali trattati solo con etanolo.
Gli autori notano che i livelli dei marcatori di infiammazione COX-2, CD-14 e MIP-2 hanno mostrato una "notevole diminuzione" nei gruppi trattati con cannabinoidi, rispetto ai gruppi di controllo. Ulteriori analisi hanno mostrato che i cannabinoidi agiscono come inibitori delle vie proteiche chinasi attivate dal mitogeno, che sono coinvolte nelle risposte cellulari agli stimoli, come i mitogeni, lo stress osmotico e le citochine pro-infiammatorie.
Lo studio conclude che: “I nostri risultati suggeriscono che i cannabinoidi sono un potenziale candidato per il trattamento dell'epatotossicità indotta dall'alcol".
Cannabis per mitigare i danni dell'alcol, gli studi precedenti
Sono ormai diverse le evidenze e gli studi scientifici che hanno indagato le potenzialità della cannabis nel mitigare i danni causati da un eccessivo consumo di alcol a fegato e cervello, oltre che in patologie come la gastrite e la pancreatite.
La cannabis può ridurre i danni cerebrali causati dall'alcol
Nel 2013 sulla rivista Pharmacology Biochemistry and Behavior, gli scienziati della University of Kentucky e dell’Università del Maryland dopo uno studio effettuato sui topi hanno concluso che il cannabidiolo (CBD) potrebbe essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti dall’alcool.
Nelle conclusioni arrivavano ad ipotizzare di sviluppare un trattamento preventivo per i pazienti che soffrono di alcolismo . “Questi risultati giustificano ulteriori studi pre-clinici di CBD transdermico per il trattamento della neurodegenerazione indotta da alcool. Gli effetti neuroprotettivi del CBD osservati durante la neurodegenerazione indotta dall’alcool, sono dovuti alla sua elevata capacità antiossidante", hanno scritto i ricercatori.
La cannabis per ridurre i danni al fegato
Nel 2014, in un altro studio effettuato sui topi, i ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York hanno scoperto che il cannabidiolo (CBD) può impedire l’accumulo di grassi provocato dall’alcool, fenomeno conosciuto come malattia del fegato grasso (steatosi epatica), patologia che nel tempo può portare a problemi più gravi come epatite e cirrosi.
E da un precedente studio scientifico era emerso un altro effetto positivo del CBD sul fegato. I ricercatori avevano infatti trovato risconti scientifici del fatto che: “Il cannabidiolo potrebbe rappresentare una possibile opzione per proteggere il tessuto del fegato dagli effetti dannosi del cadmio“.
Altra conferma è arrivata nel 2018 da un gruppo di lavoro di scienziati di diversi istituti di ricerca degli Stati Uniti, tra cui l’Università del Massachusetts, l’Ospedale generale della contea di Howard nel Maryland, l’ospedale e il centro medico di Englewood e il Maimonides Medical Center di Brooklyn, ed un istituto canadese, Institut National de la Recherche Scientifique, pubblicata sulla prestigiosa rivista Liver International. I ricercatoriavevano analizzato i dati di oltre 319mila adulti che avevano alle spalle una storia di abuso di alcool per arrivare alla conclusione che: “Il rischio di sviluppo di tutte le malattie epatiche alcoliche nei pazienti, che utilizzavano anche cannabis, era significativamente inferiore rispetto ai non consumatori di cannabis”. Il rischio di sviluppare il fegato grasso è stato ridotto del 45% e il rischio di sviluppare cirrosi epatica alcolica è stato ridotto del 55%. La salute del fegato era migliore per coloro che facevano un uso regolare di cannabis rispetto a chi ne faceva un uso saltuario. Gli autori hanno concluso che i loro “risultati suggeriscono che l’uso di cannabis è associato a una ridotta incidenza di malattie del fegato negli alcolisti”.
La cannabis mitiga l'infiammazione cerebrale legata all'alcol
In questo studio del 2019 pubblicato su Alcoholing, clinical and experimental research, i ricercatori dell’Università di Boulder, in Colorado, hanno seguito 66 bevitori regolari di alcol che facevano uso concomitante di cannabis.
Nello spiegare i risultati dello studio i ricercatori raccontano che l’alcol è associato all’infiammazione (aumenta l’interleuchina 6), mentre la cannabis la contrasta (diminuisce l’interleuchina 1β), e che i bevitori non consumatori di cannabis hanno mostrato una relazione più forte tra l’alcol e l’interleuchina 6.
La cannabis riduce il rischio di gastrite e pancreatite
In uno studio pubblicato su Alcoholism Clinical Experimental Research, i ricercatori del North Shore Medical Center di Salem, in Massachusetts, hanno analizzato 316.916 pazienti con una diagnosi di uso pericoloso di alcol, scoprendo che gli utilizzatori di cannabis hanno avuto un rischio più basso di sviluppare la gastrite. Il rischio di ospedalizzazione dovuto a gastrite è stato ridotto dall’1,7% all’1,3%, che è una probabilità ridotta del 25% di gastrite alcolica.
Nel secondo, pubblicato sulla stessa rivista scientifica, gli studiosi in un ampio studio con centinaia di migliaia di cittadini statunitensi, hanno scoperto che l’uso concomitante di cannabis e alcool è stato associato ad una ridotta incidenza di pancreatite acuta (riduzione del 50%) e pancreatite cronica (riduzione del 23%) rispetto agli utenti abusanti di alcol senza uso di cannabis.
Redazione di Cannabisterapeutica.info