Sono stati offerti recentemente 13 milioni di dollari per la ricerca sui farmaci cannabinoidi transdermici. La campagna di raccolta fondi lanciata da Zynerba Pharmaceuticals ha quindi incontrato il successo e la fiducia degli investitori istituzionali, fra i quali spicca il grande fondo di investimento in biotecnologie Perceptive Advisors. Zynerba Pharmaceuticals sviluppa farmaci transdermici di nuova generazione che contengono cannabinoidi come principio attivo. Queste medicine di sintesi sono denominate profarmaci e si caratterizzano per un principio medicinale modificato con enzimi o altri componenti chimici che lo rendono attivo solo a seguito della sua penetrazione nell’organismo tramite il tessuto cutaneo. Un’importante nuova applicazione dei profarmaci si trova nella terapia genica delle formazioni tumorali, dove questi farmaci riescono a distruggere le cellule malate senza compromettere quelle sane circostanti.
I dollari raccolti da Zynerba serviranno a finanziare la ricerca e i primi testi clinici per un cerotto transdermico contenente THC e un gel cutaneo a base di CBD. In entrambi i casi, i cannabinoidi sono prodotti di sintesi e quindi non provenienti da infiorescenze di cannabis. Il cerotto con THC è al momento denominato ZYN001 e sarà offerto a pazienti affetti da fibromialgia, dolori neuropatici o causati da tumori. Il gel si chiama invece provvisoriamente ZYN002 ed è indirizzato alla cura di artriti reumatoidi e forme epilettiche. Il percorso per l’approvazione del farmaco è oggi in fase preclinica e l’approvazione è prevista nel 2016, ma i responsabili di Zynerba ritengono possibile proporre i farmaci transdermici anche per altre patologie dove i cannabinoidi sono sinora risultati efficaci.
Un'altra frontiera che si sta esplorando è quella dell'assunzione tramite la mucosa nasale. Ma in questo caso iricercatori di questa nuova azienda farmaceutica statunitense di Filadelfia ritengono che le modalità di assunzione transdermiche di cannabinoidi riducano al minimo gli effetti collaterali dell’assunzione per via orale, oltre a garantire la massima precisione nel dosaggio. I cannabinoidi assunti oralmente, come l’olio concentrato, presentano alcuni svantaggi: la biodisponibilità del principio attivo può essere parzialmente compromessa dalla precedente o contemporanea assunzione di cibo e dalla stessa azione dei succhi gastrici, rischiando di vanificare parte dell’effetto terapeutico. Inoltre, l’ingestione di THC causa picchi elevati e temporanei di questa sostanza nel sangue, aumentando quindi l’indesiderato effetto psicoattivo. I nuovi farmaci transdermici risolvono questi problemi grazie al rilascio graduale del cannabinoide e permettono di evitare assunzioni multiple durante la giornata. Infine, secondo i responsabili di Zynerba, la produzione sintetica di THC e CBD evita i rischi di contaminazione e di variabilità nei contenuti di principi attivi.
Stefano Mariani